Con il voto del 16 dicembre, il Senato ha definitivamente cancellato (a partire dal 2020, ma rimane in vigore per chi ha già pagato il 20% del valore) l’iperammortamento connesso agli investimenti nelle tecnologie legate a Industria 4.0.
Infatti, con 166 voti favorevoli, 128 contrari e nessun astenuto, l’Assemblea di Palazzo Madama, lunedì 16 dicembre, ha rinnovato la fiducia al Governo approvando il maxiemendamento interamente sostitutivo della prima sezione della Legge di bilancio 2020 e del bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 (A.S. n. 1586), con le modifiche approvate in 5a Commissione e su cui la stessa Commissione, riunitasi per valutare il testo dopo la dichiarazione di inammissibilità di alcuni commi, ha espresso parere non ostativo con condizioni, ai sensi dell’art. 81 della Costituzione. L’Aula ha successivamente approvato la Nota di variazioni al bilancio presentata dal Governo e ha proceduto alla votazione finale del ddl, che passa alla Camera, dove non sono però previste modifiche sostanziali.
Nasce il Credito d’Imposta 4.0
Gli investimenti riconducibili al Piano Impresa 4.0 (o Piano Industria 4.0) e che godevano i vantaggi fiscali dell’iperammortamento (arrivato al 270%) si trasformano in un credito d’imposta. Tale credito d’imposta, pari al 40%, verrà riconosciuto in cinque anni per investimenti fino a 2,5 milioni di euro. Sarà invece del 20% per investimenti fino al limite massimo di 10 milioni di euro.
Per i beni immateriali, quindi per i software, il credito d’imposta è riconosciuto al 15%, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 700.000 euro. Per tutti gli altri investimenti il credito d’imposta è del 6% nel limite massimo di costi ammissibili pari a 2 milioni.
Viene così cancellato in modo definitivo l’iperammortamento che, dal 2017, offriva un significativo vantaggio fiscale alle aziende che investivano in nuove macchine e impianti interconnessi.
Soddisfatti i 5 Stelle
In una nota diffusa sul sito del Senato, il Movimento 5 Stelle sottolinea come “la manovra, nata nel segno dell’emergenza e della responsabilità, contiene misure strategiche, concrete e di qualità: dà forma all’agenda europea in tema di ambiente e innovazione, estende industria 4.0 alle piccole imprese, introduce il credito d’imposta per la decarbonizzazione e l’economia circolare”.