Dallo scorso 17 giugno, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di sospendere temporaneamente l’invio automatico della “Ricevuta definitiva di versamento” per i versamenti effettuati sfruttando le compensazioni dei crediti d’imposta maturati attraverso gli investimenti Industria 4.o conclusi dopo il 1° gennaio 2023. Questo significa che, pur versando regolarmente gli F24 entro i termini di legge, le aziende non possono disporre delle ricevute.
Perché sono state sospese le ricevute?
La decisione, inizialmente non comunicata dall’Agenzia delle Entrate, è stata ufficializzato solo il 19 giugno attraverso le FAQ dell’Agenzia stessa.
“Tenuto conto dei tempi tecnici di elaborazione delle comunicazioni da parte del GSE e del successivo invio all’Agenzia – si legge nella risposta resa pubblica sul sito dell’AdE – per evitare di scartare i modelli F24 per assenza di comunicazioni già inviate dall’impresa al GSE ma non ancora trasmesse da quest’ultimo all’Agenzia, a partire dalla scadenza del 17 giugno 2024 si è proceduto a sospendere il rilascio delle ricevute dei modelli F24 (nei quali sono esposti a credito i codici tributo relativi ai crediti “Transizione 4.0”) per 30 giorni, in attesa di ricevere le informazioni su tutte le comunicazioni inviate fino al 17 stesso. In tale periodo l’Agenzia verifica periodicamente se l’informazione proveniente dal GSE sia stata acquisita e, in caso positivo, sblocca la delega F24 mantenendo salva la data del versamento. In assenza di riscontri positivi nei 30 giorni, invece, la delega F24 sarà scartata”.
Ricordiamo, i particolare, che questa sospensione è attiva per i codici “6936” e “6937”, inerenti le acquisizioni di beni strumentali “4.0”, con “anno di riferimento” – ossia, quale anno di completamento dell’investimento (di norma, la consegna del bene) – il 2023 o il 2024. Sono interessati dalla sospensione anche i codici identificativi delle compensazioni del credito d’imposta sulla ricerca e sviluppo, innovazione, design e ideazione estetica e,
in particolare, i codici “6938”, “6939”, “6940”, riportanti il 2024 come “anno di riferimento”.
Niente panico
La notizia, passata sottotraccia, ha evidentemente spaventato numerose aziende, che stanno utilizzando i crediti d’imposta 4.0 per pagare i propri F24 e che, improvvisamente, non dispongono delle ricevute di versamento. Bisogna però evidenziare che non si tratta di una sospensione delle agevolazioni, ma solo di un passaggio tecnico per consentire all’Agenzia delle Entrate e al GSE di incrociare i relativi dati. Questo perché l’articolo 6 del decreto-legge 29 marzo 2024, n. 39, prevede che ai fini della fruizione dei crediti d’imposta per investimenti “Transizione 4.0”, le imprese beneficiarie sono tenute a comunicare preventivamente al Ministero delle imprese e del made in Italy, in via telematica, l’ammontare complessivo degli investimenti, la presunta ripartizione negli anni del credito e la relativa fruizione. Successivamente, con il Decreto direttoriale del Ministero delle imprese e del made in Italy del 24 aprile 2024, sono stati aggiornati i modelli di comunicazione relativi ai crediti d’imposta in oggetto, per la cui gestione il MIMIT si avvale del GSE (Gestore dei Servizi Energetici).
Questo significa che le comunicazioni, una volta ricevute dal GSE, devono essere rielaborate e trasmesse all’Agenzia delle Entrate, chiamata a verificare la coerenza di tutti i dati. In ogni caso, quindi, le operazioni e le compensazioni effettuate nel rispetto della normativa in vigore sono valide, ma la conferma formale verrà fornita solo a distanza di 30 giorni dal versamento.
Certo, si potrebbe obiettare il fatto che le dotazioni informatiche attualmente disponibili dovrebbero essere in grado di completare tali controlli in un tempo decisamente inferiore. Ma, purtroppo, come stanno sperimentando numerose aziende in fase di comunicazione al GSE, il sito attualmente in uso presenta numerosi problemi…