Sono stati due giornate particolarmente intense quelle vissute ad Ancona da Team3D, in occasione del Forum Meccatronica. Il giorno prima dell'appuntamento espositivo, nel corso di un incontro con gli imprenditori marchigiani, il Ceo Mauro Barra ha avuto l'opportunità illustrare gli sviluppi del Virtual Commissioning, ovvero l’esercizio di riprodurre il comportamento fisico di un macchinario o impianto in maniera virtuale attraverso una simulazione software. Un'opportunità già usata in numerose aziende e sempre più accessibile anche alle Pmi italiane.
In passato, infatti, la virtualizzazione era prerogativa di poche grandi aziende, che potevano investire risorse economiche e tecniche nella digitalizzazione. Oggi, al contrario, tutte le realtà possono sfruttare questi vantaggi, accedendo anche alle agevolazioni fiscali offerte dal Piano Industria 4.0.
Come tutte le tecnologie davvero innovative, però, la virtualizzazione è ancora poco conosciuta e, spesso, vissuta dalle aziende manifatturiere come poco implementabile in un processo produttivo reale. Al contrario, presentando anche esempi pratici, Barra ha dimostrato che il software di digitalizzazione offre oggi un autentico vantaggio competitivo, oltre ad essere una delle tecnologie abitanti riconosciute dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Modelli virtuali, vantaggi concreti
Quando si parla di modelli virtuali, identificati anche con il termine di digital twin, si tendono ad evidenziare soprattutto i vantaggi economici legati alla possibilità di non realizzare i prototipi delle proprie soluzioni. Questo significa, infatti, lavorare su un modello a costo zero, in cui modifiche ed integrazioni possono essere realizzate e testate in tempi estremamente brevi, arrivando persino a sperimentare soluzioni “estreme”. Vantaggi che le aziende conoscono teoricamente e che, nel corso del Forum Mecccatronica, sono stati verificati grazie a un'efficace demo proposta dai tecnici di Team3D. I visitatori hanno così potuto “toccare con mano” la reazione di una macchina per il packaging a fronte di alcune specifiche condizioni di funzionamento. Inoltre, grazie al digital twin, è possibile osservare direttamente alcuni aspetti del funzionamento che, nella realtà, sarebbero nascosti dai carter o da altri elementi meccanici.
Barra sottolinea un ulteriore aspetto, non sempre considerato adeguatamente dalle aziende: la sicurezza. “Grazie ad un prototipo virtuale è possibile analizzare una serie di caratteristiche ed effettuare qualunque test in condizioni di assoluta sicurezza, sia per la macchina stessa sia per le persone”. Il tutto con la certezza che, anche a fronte di un errore o una dimenticanza del progettista, un malfunzionamento virtuale non provocherà nessun danno.
Perché crederci
Il vantaggio di questo modo di operare è facilmente intuibile, ma nel recente passato non è stato adeguatamente sfruttato. Un atteggiamento che, come spiega Barra, sta però cambiando: “Grazie al piano Industria 4.0, le aziende devono modificare la propria mentalità ed essere più competitive. In questo processo, digitalizzazione significa interconnettere la produzione ai sistemi informatici aziendali. Il che garantisce, come conseguenza immediata, una riduzione degli sprechi”.
Si è però trattato di un processo lento, negli anni scorsi, perché richiede un approccio completamente nuovo. In breve tempo, però, molte cose sono cambiate. “Un cambio di mentalità che – riprende lo stesso Barra – negli ultimi mesi è stato favorito dagli incentivi fiscali. Sempre più spesso, infatti, vediamo uffici tecnici meccanici che si aprono alla progettazione meccatronica, con il vantaggio di affrontare, sin da subito, le problematiche di processo. Il che permette di anticipare i problemi stessi, anziché cercare di risolverli a posteriori.
Una condizione ottimale per Team3D, che opera dal 1994 nell'ambito della virtualizzazione, divenendo partner di Siemens e il riferimento di maggior rilievo in Italia per la gestione di NX. “Un'esperienza – riprendo Barra – che ci permette di proporci nelle vesti di autentici consulenti, in grado di accompagnare le aziende nella trasformazione digitale. Per questo mettiamo in campo un gruppo di tecnici operativi sin dalle fasi di scelta e installazione della piattaforma adatta ad ogni singola azienda, occupandoci poi anche della personalizzazione e della formazione del personale, per consentire alle aziende italiane di sfruttare al meglio i vantaggi offerti dalla digitalizzazione”. Anche per questa ragione Barra rimarca lo stretto rapporto venutosi a creare con Siemens. Una scelta fatta anni fa, ma ancor oggi vincente: “Noi abbiamo scelto di utilizzare le soluzioni di Siemens perché la multinazionale ha sempre investito nell'automazione dei processi produttivi, integrando al proprio interno anche soluzioni di eccellenza come quelle di Unigraphics. Inoltre oggi a digitalizzazione è il presente e non sappiamo cosa riserverà il futuro. Ma sappiamo che sicuramente Siemens ci sarà”.