Accedere al Credito d’Imposta Transizione 5.0 è sempre più difficile. Oltre ad una procedura farraginosa e a norme contraddittorie, con continui cambiamenti, la piattaforma GSE ha creato spesso problemi, anche per una serie di malfunzionamenti che (senza ragione) hanno portato ad annullare domande formalmente corrette. L’ultimo problema (in ordine di tempo) è arrivato nella giornata di venerdì 7 novembre, quando è stato diffuso il “Decreto Direttoriale 6 novembre 2025 – Transizione 5.0. Esaurimento risorse“. Un documento firmato alle 21.35 dal Direttore Generale del Mimit Paolo Casalino. Lo stesso Casalino, per firmare il documento, ha però utilizzato la firma digitale del Mise, un ministero che non è stato cancellato nell’ottobre del 2022.
Nel Decreto viene stabilito che
1) a partire dalla data di pubblicazione del presente decreto presentano comunicazioni di prenotazione del credito di imposta, è inviata una ricevuta di indisponibilità delle risorse ai sensi del comma 3 dell’articolo 12 del decreto del 24 luglio 2024.
2) Le comunicazioni di prenotazione, ferma restando la verifica del corretto caricamento dei dati e della completezza dei documenti e delle informazioni rese, si intendono in ogni caso trasmesse.
3. Nel caso di nuova disponibilità di risorse, il GSE ne dà comunicazione all’impresa secondo
l’ordine cronologico di trasmissione.
La notizia (anticipata solo ad alcuni soggetti) è giunta all’improvviso ed è stata dettata da una rideterminazione arbitraria dei fondi. Infatti, in realtà, il contatore ufficiale del GSE segnalava che erano disponibili ancora 3.7 miliardi e nessuna comunicazione preventiva era stata inviata.
Sorpreso anche il GSE
Il Decreto pare aver colto di sorpresa anche lo stesso GSE, che solo alcune ore dopo ha posto offline la propria piattaforma, ufficialmente “In manutenzione”, impedendo di fatto la presentazione di nuove domande, ma soprattutto impedendo di completare le domande già presentate, con il rischio di far scadere alcuni termini e, quindi, rigettare pratiche già presentate.
Transizione 5.0, lavoriamo per “reperire nuove risorse”
In serata, dopo una convulsa giornata di confronti e interrogazioni pressanti, anche perché il mancato ottenimento del Credito previsto per Legge metterà in serie difficoltà economica molte aziende, il Mimit è tornato sui propri passi. Così, dopo aver tagliato i fondi, ha annunciato che “Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla luce dell’elevato gradimento dimostrato dalle imprese per il Piano 5.0, è al lavoro per reperire nuove risorse e per garantire il sostegno agli investimenti programmati, anche attraverso soluzioni di continuità con la nuova misura che sarà varata in legge di bilancio.
Si ricorda che le comunicazioni trasmesse entro il 31 dicembre rimarranno comunque efficaci e saranno gestite in base all’ordine cronologico di invio in caso di reperimento delle risorse”.
Nello stesso comunicato, quasi a voler aggiungere ulteriore confusione, lo stesso Ministero segnala che “A seguito dell’annuncio dell’esaurimento delle risorse di Transizione 5.0, con prenotazioni che hanno raggiunto l’obiettivo dei 3 miliardi, si è registrata una forte accelerazione delle prenotazioni anche sul Piano 4.0. Alla data odierna, risultano ancora disponibili 200 milioni di euro su un plafond complessivo che ammontava a 2,2 miliardi di euro.
Il Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A., come già fatto per Transizione 5.0, al raggiungimento della soglia dei 2,2 miliardi di euro trasmetterà una comunicazione di esaurimento risorse”.
Ala luce delle esperienze vissute negli anni scorsi è comunque legittimo ipotizzare che i calcoli siano inesatti, in quanto non tutte le domande presentare saranno completate ed accolte. Appare quindi legittimo pensare che ci sarà spazio per ulteriori domande. Ma occorrerà aspettare i tempi della politica, che contrastano con i tempi delle aziende e degli imprenditori
