Assintel, l'Associazione nazionale delle imprese ICT, ha reso noto il suo parere sul Documento programmatico di bilancio, attualmente al vaglio della Commissione Europea nella sua seconda stesura, che non modifica sostanzialmente i punti controversi della prima.
Impresa 4.0 è stato un grande volano per la ripresa economica, permettendo a molte imprese – non solo industriali – di agganciarsi alla Trasformazione Digitale: bene dunque – secondo Assintel – che la nuova manovra confermi le misure di incentivo alle imprese, dando maggiore attenzione alle PMI.
Il punto critico rilevato da Assintel concerne la formazione 4.0, che fa parte del tema più esteso della cultura digitale, uno dei talloni d’Achille che ci tiene zavorrati agli ultimi posti della classifica DESI. Come sottolineato da Assintel nel Position Paper presentato al Governo, e corroborato dai dati dell’ultimo Assintel Report, le imprese italiane dichiarano che i primi tre ostacoli alla Trasformazione Digitale sono la mancanza di competenze (per il 33% di esse), la mancanza di cultura o interesse aziendale (per il 27%) e solo al terzo posto (24%) la mancanza di adeguate risorse economico/finanziarie. Un problema dunque di natura prima di tutto culturale e di ciò che noi chiamiamo e-leadership.
Su questo il Governo sembra aver fatto una scelta coraggiosa: sostenere il cambiamento attraverso voucher per gli Innovation Manager. Si tratta di un contributo a fondo perduto fino a 40mila euro (80mila per le reti di impresa), per sostenere e guidare i processi di innovazione sia tecnologici sia organizzativi. È un passaggio delicato e decisivo: ancor prima della formazione dei dipendenti, occorre che il cambiamento passi da chi guida l’impresa.
“Naturalmente la coperta è corta – al netto anche degli sviluppi europei sulla manovra definitiva – e laddove si punta su PMI ed e-leadership resta scoperta la formazione dei dipendenti”, commenta Giorgio Rapari, Presidente Assintel. “Dobbiamo essere realisti e prenderci la responsabilità – come imprese – di puntare sul processo formativo dei dipendenti utilizzando lo strumento già esistente dei Fondi Interprofessionali previsti dai Contratti Collettivi Nazionali. Alle associazioni imprenditoriali il compito di studiare programmi formativi ad hoc sul digitale fuori dagli standard finora erogati e di fare opera di divulgazione e promozione nei propri perimetri settoriali.”