Con la Legge 178/2020, ovvero la Finanziaria 2021, il Governo aveva dato “certezze” relativamente alle aliquote legate alle agevolazioni fiscali per i beni cosiddetti Industria 4.0. Infatti, per la prima volta, era stato definito un piano almeno biennale relativo al Crediti d’Imposta spettante alle aziende che investono in beni materiali e immateriali rispettosi dei requisiti previsti dalla Finanziaria 2017.
Il Consiglio dei Ministri di martedì 19 ottobre, invece, sembra aver stravolto anche questa certezza. Nel corso della riunione, infatti, è stato approvato il “Documento programmatico di bilancio per il 2022”, che illustra le principali linee di intervento che verranno declinate nel disegno di legge di bilancio e gli effetti sui principali indicatori macroeconomici e di finanza pubblica.
Il documento, in via di trasmissione alle autorità europee ed al Parlamento italiano, prende come riferimento il quadro programmatico definito nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia Finanza 2021 e quantifica le misure inserite nella manovra di bilancio.
La manovra di bilancio ha l’obiettivo di sostenere l’economia nella fase di uscita dalla pandemia e rafforzare il tasso di crescita nel medio termine. Si mira inoltre a ridurre il carico fiscale per famiglie e imprese.
Il documento, però, al momento non è ancora presente sui siti istituzionali. E, per tale ragione, è necessario attenersi al comunicato stampa e ad alcune indiscrezioni. In questo contesto, in particolare, stupisce quanto scritto al punto tre del già citato comunicato stampa: “INVESTIMENTI PRIVATI E IMPRESE: sono prorogate e rimodulate le misure di transizione 4.0 e quelle relative agli incentivi per gli investimenti immobiliari privati. Vengono rifinanziati il Fondo di Garanzia Pmi, la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’ e le misure per l’internazionalizzazione delle imprese”.
Infatti la proroga del Piano Transizione 4.0 per il 2022 era già scontata, in quanto scritta nella Finanziaria 2021, e quindi Legge dello Stato. Ma stupisce che il documento parli di rimodulazione delle misure, poiché le percentuali erano già state definite e, quindi, le aziende hanno definito una serie di investimenti proprio sulla scorta di “certezze”, che oggi sembrano vacillare. Difficilmente, dal punto di vista politico, il Governo si assumerà la responsabilità di tagliare le agevolazioni in una fase di ripresa tanto difficile per la nostra Industria, ma le incertezze sicuramente non aiutano le nostre aziende, che sono invece in attesa di risposte chiare. Il Documento programmatico di bilancio per il 2022, per quanto ufficiale, è però attualmente di difficile reperibilità sui siti istituzionali.
Al momento non sono previsti ritocchi delle aliquote
Per questa ragione abbiamo contattato l’on. Gian Mario Fragomeli, membro della Commissione Finanze della Camera, che ci ha anticipato alcuni contenuti del documento stesso, contribuendo così a fare chiarezza a fronte di un comunicato stampa fuorviante.
In particolare, si legge nel Documento programmatico di bilancio per il 2022, “A sostegno delle imprese vengono prorogati incentivi fiscali collegati a Transizione 4.0 ed il contributo a favore delle PMI per l’acquisto di beni strumentali (c.d. nuova Sabatini). Sono, inoltre, previste risorse aggiuntive per il fondo per l’internazionalizzazione delle imprese ed il fondo di garanzia per le PMI“. Una nota peraltro attesa, in quanto la proroga del credito d’imposta per i beni cosiddetti 4.0 era già contenuta nella Finanziaria 2021.
Scorrendo il documento emerge come stia crescendo anche l’attenzione per la semplificazione delle procedure legate al PNRR: “Innanzitutto, per assicurare la più efficace attuazione degli investimenti previsti dal PNRR sono state approvate le disposizioni10 per la gestione e la governance del Piano con particolare riguardo ai ruoli delle diverse amministrazioni coinvolte, alle modalità di monitoraggio e al dialogo con le istituzioni europee. Lo stesso decreto introduce importanti misure di semplificazione di procedure che incidono in alcuni dei settori oggetto del PNRR (tra cui la transizione ecologica e la digitalizzazione) al fine di favorire la completa realizzazione dei progetti”.
Questo significa, in pratica, che contrariamente a quanto scritto nel comunicato stampa, al momento non sono ufficialmente allo studio revisioni delle aliquote o delle agevolazioni Transizione 4.0, fatte salvo alcune possibili semplificazioni.
Rimane però il fatto che, in più occasioni, il ministro Giorgetti ha ripetuto che il Mise ha iniziato un “lavoro di revisione del sistema di incentivi in modo che siano accessibili, ordinati ed efficaci”.
Altre novità anticipate dal Comunicato Stampa
Il comunicato stampa emesso dal Consiglio dei Ministri, nel frattempo fornisce altre indicazioni indicazioni per quanto riguarda il settore produttivo e industriale:
FISCO: si prevede un primo intervento di riduzione degli oneri fiscali; il rinvio al 2023 della plastic tax e della sugar tax; il taglio dal 22% al 10% dell’Iva su prodotti assorbenti per l’igiene femminile. Si stanziano risorse per contenere gli oneri energetici nel 2022.
INVESTIMENTI PRIVATI E IMPRESE: sono prorogate e rimodulate le misure di transizione 4.0 e quelle relative agli incentivi per gli investimenti immobiliari privati. Vengono rifinanziati il Fondo di Garanzia Pmi, la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’ e le misure per l’internazionalizzazione delle imprese.
SANITÀ: il Fondo Sanitario Nazionale viene incrementato, rispetto al 2021, di 2 miliardi in ciascun anno fino al 2024. Nuove risorse sono destinate al fondo per i farmaci innovativi e alla spesa per i vaccini e farmaci per arginare la pandemia COVID-19.