Benché Transizione 5.0 non sia presente all’interno della Finanziaria 2024, nel corso del Questione Time alla Camera del 20 dicembre, Urso è stato molto chiaro, iniziando dai fondi stanziati su questo capitolo di spesa: “6 miliardi e 300 milioni di euro destinati proprio al Piano Transizione 5.0, che si sommano ai 6 miliardi e 400 milioni previsti in bilancio. E, in questo modo, per sostenere gli investimenti delle imprese in tecnologia green e digitale, avremo, nei prossimi due anni, quasi 13 miliardi di euro”.
Transizione 5.0 premia l’efficienza
Lo stesso Urso ha anticipato un significativo cambiamento del paradigma di Industria 4.0, per premiare le scelte più efficienti dal punto di vista energetico: “È nostra intenzione, in qualche misura, cambiare il paradigma rispetto a Transizione 4.0, anche perché queste risorse aggiuntive, importanti e significative, vengono stanziate attraverso il capitolo del REPowerEU, e premiare il processo di efficientamento energetico, integrando la transizione digitale con quella green”
Credito d’imposta per il risparmio energetico
“Per gli investimenti del 2024 e del 2025, quindi, sarà riconosciuto un incentivo sotto forma di credito d’imposta in relazione a progetti di investimento che comportino un risparmio energetico almeno del 3 per cento, a livello di impresa, o del 5 per cento per il processo produttivo interessato. Rispetto al Piano 4.0 sono previste aliquote più elevate e crescenti in base al livello di efficienza, che potranno raggiungere anche il 40 per cento. Sarà, inoltre, incrementato il tetto massimo agevolabile, dagli attuali 20 a 50 milioni di euro, così da rendere il Piano una leva per rendere ancora più efficace l’azione di attrazione di investimenti stranieri nel nostro Paese. Saranno altresì inclusi gli investimenti in formazione – questo è quello che chiedevano le imprese, in modo specifico – fino al massimo del 10 per cento dell’investimento agevolabile. Non è, infatti, sufficiente investire in tecnologia, ma l’esperienza ci dice che occorre sempre più avere personale in grado di far funzionare questa tecnologia”.
Premi alla produzione di energia elettrica
“Tra gli investimenti agevolabili sono inclusi anche quelli per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, destinati all’autoconsumo. Punteremo a privilegiare al massimo la tecnologia europea e, quindi, nazionale. Per questo, per favorire la tecnologia nazionale, nel decreto Energia abbiamo già previsto una norma in base alla quale l’ENEA realizzerà un registro con tre classi di prestazione energetica degli impianti fotovoltaici. Quindi, il Piano Transizione 5.0 agevolerà, con maggiore intensità, gli investimenti su impianti della prima classe in cui si concentra, soprattutto, l’offerta di produttori europei e italiani, inclusi quelli sviluppati dall’ENEL nello stabilimento di Catania, che così potrà diventare, a breve, il più grande stabilimento fotovoltaico d’Europa. Il decreto-legge sarà varato a gennaio e ad esso seguirà immediatamente un decreto attuativo del mio Dicastero che, di fatto, è già pronto”.