Lo scorso 23 febbraio, il Consiglio dei Ministri presentò il programma di “una revisione del sistema degli incentivi alle imprese“. Il DDL avrebbe definito le disposizioni volte “alla riforma degli incentivi alle imprese, per consentire una maggiore efficacia degli interventi pubblici attraverso una migliore pianificazione, organizzazione e attuazione delle misure.
Il disegno di legge delega il Governo ad adottare entro 2 anni uno o più decreti legislativi che definiscano un quadro organico degli incentivi per sostenere le imprese nelle forme più idonee ed efficaci possibile.
In maniera progressiva, dunque, il Governo provvederà a:
- razionalizzare l’offerta di incentivi, individuando un insieme definito, limitato e ordinato di modelli agevolativi;
- armonizzare la disciplina di carattere generale in materia di incentivi alle imprese, coordinandola in un testo normativo principale, denominato “Codice degli incentivi”.”
Otto mesi dopo…
Otto mesi dopo, ovvero il 25 ottobre 2023, la Camera ha definitivamente approvato il DDL (la cui bozza era già pronta a febbraio), senza di fatto aggiungere nulla di nuovo, se non il fatto che verranno stanziati 500mila euro nel 2024 ed un milione nel 2025 per il potenziamento del sito www.incentivi.it, per pubblicizzare le agevolazioni in corso e per creare una piattaforma in grado di gestire le richieste di agevolazioni ed incentivi.
Vengono poi ribaditi una serie di principi, del respo logici, come la necessità di coinvolgere le associazioni, evitare le sovrapposizioni, agevolare le verifiche preventive…
Ben poco, quindi, in concreto. Ogni incentivo ed ogni razionalizzazione, quindi, sono rimandati a decreti specifici, da approvare entro due anni (da oggi e non dal 23 febbraio…). Ma la cui mancata o parziale redazione non comporterà comunque ripercussioni per i politici ed i funzionari inadempienti.
DDL Incentivi: “Una grande riforma”
Ovviamente di tutt’altro tenore le dichiarazioni del ministro Urso che, in un comunicato diffuso subito dopo il varo del DDL Incentivi a scritto: “Il ddl Incentivi, approvato oggi alla Camera con larghissimo consenso e senza voti contrari, così come era già successo al Senato, consentirà una profonda revisione organica degli incentivi, con un nuovo sistema delle agevolazioni omogeneo, semplice, funzionale ed efficace. Una grande riforma per sostenere le imprese e facilitare la loro attività. Il nuovo impianto valorizzerà la certezza dell’orizzonte temporale e la pluriennalità delle misure, la misurabilità del loro impatto, il coordinamento con gli altri strumenti, la semplificazione e la digitalizzazione delle procedure nell’ambito di un univoco registro nazionale degli aiuti di Stato. La ricognizione e la razionalizzazione delle misure di incentivazione esistenti permetterà di disboscare l’attuale giungla di agevolazioni che oggi conta quasi 2.000 incentivi, 229 sul piano nazionale e 1.757 a livello regionale: un vero ginepraio che troppo spesso complica la vita delle imprese, in particolar modo quelle piccole e medie o quelle straniere che vogliono investire in Italia, limitando al contempo l’efficacia delle misure sul sistema produttivo. Infine, novità molto attesa, viene affermato il principio della parità d’accesso agli incentivi per i professionisti, grazie a un emendamento riformulato dal governo che ne ha previsto l’equiparazione alle imprese nell’ammissione alle misure. Insomma, un provvedimento strategico per l’interesse nazionale e per supportare la competitività del nostro sistema Paese. Un particolare ringraziamento a Senatori e Deputati e al sottosegretario Bitonci per il prezioso contributo apportato, in Commissione e in Aula, e per l’ampio consenso registrato anche oggi nella fase di approvazione finale, a dimostrazione di quanto fosse atteso e condiviso questo provvedimento che ci permetterà di supportare di più e meglio le nostre straordinarie imprese“.
Scarica qui il testo integrale del DDL Incentivi approvato dalla Camera