Confindustria Servizi Innovativi Tecnologici (CSIT) rilascia il punto di vista della Federazione a proposito della sfida che rappresenta il Futuro Digitale per le aziende italiane, e della necessità di evolvere in tempi rapidi dall’industria 4.0 al 5.0. Lo fa a SPS Italia, la fiera per l’industria intelligente, digitale e sostenibile di scena fino al 25 maggio a Parma.
“Accelerare il passo del processo di trasformazione verso il digitale diventa sempre più urgente per le imprese italiane” afferma Carlo Berardelli, presidente di CSIT. “Da qui ai prossimi 3-5 anni, le aziende dovranno concentrare le proprie risorse e i propri sforzi per completare la trasformazione digitale avviata con Industria 4.0 e abbracciare il nuovo paradigma 5.0, mettendo al centro l’uomo, la sostenibilità e la resilienza. Non solo automazione e connessione dei processi produttivi, ma occorrerà integrare la tecnologia digitale con i lavoratori, i prodotti e i servizi, creando un sistema di produzione più flessibile, adattabile e rispettoso dell’ambiente e dell’uomo. Sono questi i temi su cui ha lavorato il nostro Gruppo Tecnico verso il 5.0 con i Consiglieri Gianni Dal Pozzo, Stefano Massari (nella foto in alto) e Lino Olivastri che sono presenti in SPS”.
CSIT indica al Governo 4 pilastri verso Industria 5.0
“L’impegno di CSIT è quindi concentrato nei prossimi mesi nel promuovere verso il Governo e le istituzioni l’evoluzione del piano 4.0 in 5.0. Un nuovo piano industriale che dovrà prevedere, secondo noi, 4 pillar. Semplificazione normativa: poche regole, chiare e facilmente declinabili nell’operatività quotidiana delle imprese. Razionalizzazione delle politiche di incentivazione senza disperdere le risorse in troppi capitoli di investimenti/incentivi. Massicci investimenti nell’immateriale, nel software e IT made in Italy, nei servizi innovativi per accompagnare l’ultimo miglio della digitalizzazione delle PMI. Infine la formazione. Competenze e conoscenze adeguate ai cambiamenti diventano asset strategico e l’elemento su cui necessariamente investire. Sistema di istruzione al passo con le nuove sfide e poi upskilling e reskilling delle risorse umane già uscite dal ciclo di studi. Un obiettivo sfidante per CSIT e per il Sistema Paese, non facile da perseguire ma indispensabile per rendere resiliente il sistema e rispondere anche agli obiettivi di sostenibilità” conclude Berardelli.