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    Giclée e Transizione 4.0, un connubio possibile?

    By Redazione BitMAT30/01/20235 Mins Read
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    Giclée” è il neologismo che descrive il processo di stampa su carta o tela, di opere d’arte digitali. Una forma artistica che può sfruttare le Transizione 4.0?

    Diventare 4.0. con un sostegno, un finanziamento o un’agevolazione. È ciò a cui puntano non soltanto tutte le imprese del settore manifatturiero e dell’artigianato di servizi. Persino nella creazione e nella produzione di mobili, o nelle collezioni di interior design o di opere d’autore è possibile unire la migliore tradizione ebanistica con la costante ricerca estetica sui materiali, ma anche tecnologia e software di ultima generazione, come nel caso di Giclée”, di cui vi raccontiamo in questo articolo.

    Una sintesi di antico e contemporaneo può entrare definitivamente nell’era di Industria 4.0. grazie all’aggiornamento dei processi produttivi e all’acquisto di nuovi macchinari.

    Erogazione di contributi alle imprese del settore manifatturiero e dell’artigianato di servizi e non solo. Ciò in modo da supportare un processo di innovazione e cambiamento. Una innovazione continua che non riguarda soltanto il prodotto finale ma che può contemplare anche la riorganizzazione della intera azienda in ottica Lean e 4.0. Con il preciso intento di renderla ancora più competitiva in un mercato in continua evoluzione.

    Così può essere possibile rendere la propria attività competitiva in un mercato in continua evoluzione. Permettendo di offrire un servizio sempre più efficace e flessibile ai propri clienti. Le tecnologie acquistabili possono essere integrate nel processo di aggiornamento finalizzato all’integrazione di tutte le macchine e i settori dell’azienda in accordo con il paradigma Industria 4.0.

    Contributi fondo perduto attività culturali e ricreative

    La transizione digitale, però, non riguarda solo le aziende manifatturiere, ma può essere sfruttata anche per innovare le attività culturali e ricreative. Lo prevede un incentivo, con la possibilità di inviare la domanda sino alle ore 18 del 1 febbraio 2023. Nello specifico, i contributi a fondo perduto sono destinati alle imprese che operano in ambito culturale e che possono ottenere fino a 75 mila euro per la transizione digitale.

    Si tratta di “transizione digitale degli organismi culturali e creativi” (TOCC) e di contributi a fondo perduto per le micro e piccole imprese, enti del terzo settore e organizzazioni profit e no profit fino all’80% del progetto di spesa ammissibile e per un importo massimo di 75.000 euro.

    115 milioni di euro messi a disposizione sono distribuiti in parti uguali tra 10 ambiti di intervento. Al fine di assicurare una distribuzione delle risorse, secondo quando previsto dal PNRR, la dotazione finanziaria di ciascuno dei 10 ambiti di intervento sarà riservata per il 40% a soggetti che abbiano unità locale nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna).

    I contributi a fondo perduto per le attività culturali e creative sono riconosciuti alle micro e piccole imprese, enti del terzo settore, organizzazioni profit e no profit. I beneficiare hanno diritto alla copertura fino all’80% delle spese sostenute per il progetto di innovazione e transizione digitale.

    Possibile presentare domanda mediante Invitalia, soggetto attuatore. La misura rientra nell’ambito del PNRR ed è di competenza della Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del Ministero della Cultura.

    I dieci ambiti ammessi alla misura sono

    1. musica
    2. audiovisivo e radio, inclusi film o cinema, televisione, videogiochi, software e multimedia;
    3. moda;
    4. architettura e design;
    5. arti visive, inclusa la fotografia;
    6. spettacolo dal vivo e Festival;
    7. patrimonio culturale materiale e immateriale, inclusi archivi, biblioteche e musei;
    8. artigianato artistico;
    9. editoria, libri e letteratura;
    10. area interdisciplinare relativa a soggetti che operano in più di un ambito di intervento tra quelli elencati.

    L’esempio virtuoso di Giclée

    Un esempio virtuoso di modernità trasposta nel centro storico antico di Potenza, in Basilicata, è “Gicléé”, che propone opere d’arte digitali.

    La Galleria d’Arte MONART ha presentato le “ Fantastic Visions” di O’KLIT, artista che ha esposto anche a “La Gallerie art present expose” di Parigi e al “Palazzo delle Salle”, sperimentando e creando il nuovo utilizzando materiali differenti e tecniche diverse.

    A proposito di queste è stato coniato il “Giclée”: neologismo che descrive il processo di stampa su carta o tela, di opere d’arte digitali, usando una stampante altamente professionale. Si tratta quindi di u altro modo per definire una stampa “fine art”, cioè una combinazione di buona stampante e buona carta. La suggestione venne coniata da Jack Duganne, uno stampatore di litografie artistiche, per indicare qualsiasi stampa di opere d’arte.

    La tecnica di stampa Gicléé, grazie all’elevata qualità delle riproduzioni e la brillantezza dei colori, rispetto alle tecniche di stampa tradizionali, è preferita dagli artisti, gallerie e musei di tutto il mondo ma è ancora poco conosciuta ed usata in Italia.

    Una importante opportunità, dunque quella della “transizione digitale degli organismi culturali e creativi” (TOCC), che evidenzia ancor più quel che chi è esperto nei diversi settori già sa. “Ciò che è antico può diventare nuovo” e la digitalizzazione è possibile anche in ambiti in cui non necessariamente la si associa. Non senza l’ausilio di validi professionisti.

    Maria Chiara Di Carlo

    Per dettagli e supporto professionale relativamente alle opportunità del bando è possibile rivolgersi a studio.lavecchia@gmail.com.

    Si potrà inoltre visitare la mostra citata fino al 5 marzo 2023 presso la Galleria d’Arte MONART a via del Popolo, 54 oppure, virtualmente, scrivendo a photogallerypz@gmail.com e poi cliccando sul link: https://photos.app.goo.gl/CDnbeySzz4S3ezE17

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