“Planning e Scheduling” o, per dirlo in italiano, “pianificazione e schedulazione”. Sono questi i concetti chiave dettati dal paradigma Industria 4.0 nell’ambito della produzione e della logistica. Le linee produttive, ormai, sono sempre più connesse (o meglio interconnesse), permettendo alle aziende di agevolare e ottimizzare le attività produttive, ma anche l’intera logistica, sia a monte che a valle delle linee manifatturiere stesse. Il tutto per massimizzare l’efficienza, ma anche per ridurre i costi legati alle immobilizzazioni.
Sapere in anticipo quali e quante materie prime richiederà una produzione o quali saranno le prossime scadenze nelle consegne ai clienti, monitorando in tempo reale l’avanzamento della produzione, rappresenta un’opportunità inimmaginabile sino a pochi anni fa. Un processo accelerato dall’affermazione dell’IIoT, ovvero una specializzazione dell’IoT, dove gli oggetti sono creati e programmati per i processi industriali nello scenario di un’automazione industriale in continua evoluzione.
Planning e Scheduling, una svolta epocale
Le soluzioni di Planning e Scheduling permettono, una volta connessi i macchinari e raccolti i dati utili da analizzare, di monitorare i singoli step della produzione e gli eventuali guasti. Il tutto sfruttando piattaforme, sempre più intelligenti, che stanno portando un profondo cambiamento per quanto riguarda i modelli, i paradigmi e le strategie dei processi industriali.
Si tratta di una svolta epocale, che offre enormi potenzialità ma che, al tempo stesso, spaventa le aziende abituate ad operare con modalità ormai standardizzate ed apparentemente ottimizzate.
Abbiamo sempre fatto così
Il rischio di adagiarsi sul “abbiamo sempre fatto così” è forte di fronte ad un cambiamento radicale, ma è suggerito anche dalle incertezze dovute dalla necessità di affrontare un nuovo modello operativo e dalla necessità di affidarsi a partner in possesso delle competenze per supportare una transizione tanto vantaggiosa quanto pericolosa.
E’ ancora viva, infatti, la memoria indotta dall’adozione di CRM sbagliati (o non correttamente implementati), che hanno ingessato per mesi l’operatività di alcune aziende. A differenza di allora, però, le condizioni di mercato sono ancora più delicate, perché il passaggio del cliente ad un concorrente è stato ulteriormente facilitato e reso più veloce.
Come scegliere partner e piattaforma
Da qui la necessità di scegliere un partner competente ed una piattaforma software adeguata. Due scelte non semplici, che possiamo affrontare sulla scorta di alcune riflessioni. Il primo aspetto da considerare è sicuramente la consapevolezza del fatto che il mercato sta cambiando e, nell’arco di pochi anni, sarà impossibile competere con gli strumenti tradizionali. Per tale ragione, la digitalizzazione non è più rinviabile, anche se può essere affrontata progressivamente.
Preso atto di questa necessità, sul mercato esistono decine di soggetti pronti a proporsi con soluzioni svariate. Ma quale fornitore offre le competenze migliori? In molti casi le aziende si sono affidate al fornitore che “seguiva le reti e le stampanti”. Una scelta che potrebbe essere rischiosa, in quanto le reti ed i processi industriali hanno peculiarità estremamente diverse rispetto alle reti degli uffici, così come le macchine di produzione utilizzano protocolli di comunicazione non sempre noti a quanti hanno maturato un’esperienza in ambito Office. Per tale ragione, uno dei primi aspetti da considerare consiste nell’effettiva esperienza maturata nell’ambito industriale e, preferibilmente, nel settore specifico. In questo ambito, una software house esperta in soluzioni di Planning e Scheduling come GP Progetti può aiutare le aziende a ottenere il massimo dai loro processi produttivi e logistici.
Una volta effettuata questa scelta e valutate con attenzione le effettive esigenze, giunge il momento di scegliere la piattaforma che, nei prossimi anni, gestirà la produzione e la schedulazione degli impianti.
Uno degli errori più comuni è quello di voler ricreare, attraverso il software, le modalità sviluppate negli anni con rilevazioni manuali e facendo leva sull’intuito dei singoli operatori. Un processo industriale, al contrario, deve essere in grado di sfruttare le enormi potenzialità offerte dai sistemi informativi, spesso disponibili anche in Cloud, ma soprattutto la semplicità e la condivisione dei dati, che non possono più essere patrimonio di un’unica persona.
Meglio configurato che unico
Sperare di avere un software unico nel suo genere e creato appositamente sulle proprie abitudini produttive rappresenta, in molti casi, un’operazione particolarmente costosa ed il cui successo non può essere garantito a priori. Le variabili, infatti, sono moltissime, così come i tempi di sviluppo possono risultare più lunghi del previsto e non sempre il risultato è all’altezza delle aspettative. E’ questa, ovviamente, una considerazione generale, dalla quale sono esclusi alcuni processi produttivi molto specifici e che, ovviamente, non hanno altri casi paragonabili sul territorio nazionale o, addirittura, internazionale.
Per le attività più comuni, invece, è opportuno affidarsi a consulenti realmente esperti come GP Progetti, in grado di valutare l’effettiva operatività aziendale, per individuare eventuali attività critiche e possibili punti di miglioramento, andando poi a raccogliere ed implementare tutti i dati disponibili (ed effettivamente utili) ad una piattaforma software in grado di eseguire l’attività di Planning e Scheduling. La piattaforma di mercato dovrà poi essere configurata, anche in base all’esperienza del fornitore, oltre che delle esigenze specifiche di produzione, per poter garantire i migliori risultati.
L’utilizzo di una piattaforma di mercato, in particolare, risulta particolarmente rapido in fase di implementazione e di configurazione, fornendo risultati all’altezza delle aspettative, in quanto tipicamente già testata in altre realtà e, quindi, in grado di supportare effettivamente le scelte di un’azienda.