A distanza di oltre tre mesi dal varo della finanziaria 2025, numerose aziende faticano ancora ad orientarsi nella complessità delle agevolazioni, soprattutto alla luce delle novità e dei successivi chiarimenti. Occorre quindi fare chiarezza su alcune delle novità più rilevanti.
Addio ai crediti 4.0 per i software
Abrogato il credito d’imposta per beni immateriali 4.0 ed introdotto un tetto di spesa per il credito d’imposta beni materiali 4.0.
Se il Piano Nazionale 4.0. è stato introdotto con la Legge n.232/2016 e oggetto di varie modifiche con successive leggi (L.160/2019; L.178/2020 e L.234/2022) per gli investimenti in beni materiali 4.0. (di cui all’Allegato A della Legge di Bilancio 2017) il credito d’imposta – in virtù dell’art.1, comma 1057-bis, Legge n.178/2020 – è riconosciuto nella misura del:
-20% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
-10% del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
-5% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
Agevolazioni 4.0 e reddito
Irrilevanza fiscale, caratteristica dei beni, territorialità dell’implementazione del sistema compliance alla normativa Piano Transizione 4.0. (già Piano Industria 4.0).
Il credito d’imposta 4.0:
-non concorre alla formazione del reddito imponibile né della base imponibile Irap;
-non rileva ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi e dei componenti negativi (di cui all’art.61 e all’art.109, comma 5 del TUIR);
-deve essere indicato nel quadro RU della dichiarazione dei redditi.
Transizione 4.0, con tetto al 2.2 miliardi
La Legge di Bilancio 2025 ha apportato rilevanti modifiche alla disciplina del credito d’imposta per investimenti 4.0.
Da un lato, infatti, ha abrogato dal 2025 il credito di imposta per beni immateriali 4.0.
Dall’altro ha introdotto un tetto di spesa per il credito d’imposta beni materiali 4.0. per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025. Ovvero entro il 30 giugno 2026 se entro il 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Nel 2025, pertanto, per effetto delle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2025 è possibile fruire del solo credito d’imposta per beni materiali 4.0. nel limite di spesa di 2.2. miliardi di euro.
Chi ha diritto al credito d’imposta?
Un dato positivo è che le agevolazioni spettano a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato – incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti – indipendentemente:
- dalla forma giuridica;
- dal settore economico in cui operano;
- dalle dimensioni aziendali;
- dal regime contabile (ordinario o semplificato) adottato.
È cruciale determinare, a questo punto, quali siano gli investimenti agevolabili.
Nel 2025, per effetto delle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2025 (articolo 1, commi 445-448 Legge n.207/2024) il credito d’imposta per beni materiali 4.0. di cui all’Allegato A della Legge di Bilancio 2017 è riconosciuto, per gli investimenti effettuati dal 1°gennaio 2025 al 31 dicembre 2025. Ovvero entro il 30 giugno 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Il limite di spesa di 2,2 miliardi di euro non opera in relazione agli investimenti per i quali, entro il 31 dicembre 2024, il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Il credito d’imposta per beni immateriali 4.0. di cui all’Allegato b della Legge di Bilancio 2017 non è più disponibile per i “nuovi” investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 (non prenotati nel 2024).
Tale agevolazione può essere fruita limitatamente agli investimenti in beni immateriali 4.0. effettuati entro il 31 dicembre 2024 ovvero entro il 30 giugno 2025. A condizione che entro il 31 dicembre 2024 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
È evidente come nella disciplina del credito d’imposta per investimenti 4.0 si punti soprattutto sui beni materiali. In ordine ai quali cruciale sarà rivolgersi a validi professionisti ed esperti fornitori per far sì che gli investimenti siano effettivamente agevolabili!
Maria Chiara Di Carlo
. Per valutazioni preliminari volte a massimizzare il beneficio fiscale sarà possibile rivolgersi a studio.lavecchia@gmail.com
Per forniture d’eccellenza: Danella Forniture
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