L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Palermo ha organizzato un convegno presso la sala riunioni della sede di Palermo di Sicindustria, sul tema: “Transizione 4.0 incontro e confronto tra Stakeholders Istruzioni per l’uso ed uno sguardo al futuro (5.0). “
Lo scopo principale è stato proprio quello di fornire “le Istruzioni per l’uso”, ed indicazioni pratiche su come accompagnare i clienti nel percorso di design di una attività in ambito Industria 4.0, con un occhio al futuro 5.0, e su come svolgere le verifiche finali e quindi redigere le perizie asseverate, tenendo in mente anche l’ipotesi di malaugurati contenziosi.
Spesso e volentieri, quando si parla di agevolazioni, ci si concentra solo sul documento finale, la “famigerata” perizia asseverata, in qualche modo perdendo di vista l’obiettivo primario di Industria 4.0, cioè creare valore nella catena di produzione di beni e servizi, sfruttando le potenzialità degli asset ICT.
In quest’ottica, l’ordine degli Ingegneri di Palermo ha chiesto ai relatori di concentrare i loro interventi in una direzione operativa, parlando di interconnessione, di dati e loro “qualità”, integrazione dei dati nella catena del valore, legando infine il tutto ad aspetti amministrativi e legali che completato gli skill necessari per portare a termine, insieme agli imprenditori, rappresentati dall’Ing. G. Russello, un progetto Industria 4.0 proiettato verso il futuro 5.0.
Nel convegno si è chiesto ai commercialisti, rappresentati dal loro Presidente Dr. N. La Barbera, di avere uno scenario completo sugli strumenti agevolativi del Piano di Transizione 4.0 ormai al tramonto, con un focus anche su altri strumenti utilizzabili nei prossimi anni.
Last but not least, ha chiuso il convegno l’Avv. L. Cinquemani (Avvocato e docente universitario – esperto di Diritto Tributario), con una interessante e compiuta sintesi sui procedimenti di controllo e dei conseguenti provvedimenti di recupero che l’Agenzia delle Entrate può adottare con riguardo al credito d’imposta.
Ha coordinato e moderato i lavori Bruno Lo Torto, Consigliere dell’Ordine di Palermo, che ha aperto il convegno introducendo i vari interventi con la proiezione di alcune slides utili a descrivere il filo del discorso ed i principali modelli di riferimento.
Siamo nella “Digital Decade”
Danilo Lo Bello, Direttore di Open Hub Med e coordinatore GDL Ing. dell’Informazione e Transizione Digitale, nel suo intervento, ha fin da subito evidenziato che ci troviamo in piena “Digital Decade”, così come definito dalla Comunità Europea“, quindi in un contesto nuovo dove la “digitalizzazione del business” è uno degli obiettivi individuati come guida degli sviluppi futuri in una visione “uomo centrica”. Nello specifico, per quanto riguarda gli iscritti all’ordine, è stata evidenziata la oramai inevitabile necessità di avere competenze ICT, da affiancare alle altre, per poter affrontare le tematiche inerenti i dati e le “fabbriche intelligenti”.
Nuove commissioni UNINFO
Domenico Squillace. Presidente UNINFO, ente nazionale di normazione per le Tecnologie Informatiche e loro applicazioni, dopo un excursus sulle norme tecniche e sulla loro importanza ha evidenziato la centralità dei dati e del paradigma ICT nell’ambito industria 4.0, che ha portato UNINFO e non UNI o CEI a trattare nei suoi comitati tecnici i temi abilitanti. In questo ambito la Commissione Tecnica 519 ha prodotto la norma “UNI/TR 11749 a supporto di Industry 4.0: interconnessione e integrazione, ambiti di applicazione e casi pratici”, linea guida operativa anche in ambito di verifica dei requisiti. Non meno importanti sono anche:
- la Commissione Tecnica 510 che opera in ambito Security;
- le Commissioni Tecniche 504, 523 e 533 che si occupano dei temi inerenti i dati e la loro qualità.
ITIS protagonisti del futuro 5.0
Giuseppe Russello (Ingegnere, CEO di OMER S.p.A., Presidente di Sicindustria)
Nel ribadire quanto già descritto in premessa l’ing. Russello ha evidenziato la necessità di un più forte coinvolgimento degli ITS, delle Università e degli Ordini, perché sicuramente, a rallentare questo processo, contribuisce l’esigenza di acquisire risorse umane che abbiano un mindset anch’esso “4.0” o “5.0”, che gli imprenditori e le aziende stentano ad assumere.
La situazione italiana non è infatti confortante in ambito europea siamo infatti un fanalino di coda per numero di
Il futuro 5.0 sarà difficile da certificare
Marco Belardi, Presidente UNI CT 519 di UNINFO, Direttore Tecnico della B.U. 4.0 Polo Tecnologico Alto Adriatico, ha iniziato il suo intervento partendo dalla genesi del piano alla fine del 2016 per arrivare a quanto ci si aspetterà in ambito 5.0.
L’ing. Belardi ha condiviso la sua esperienza in campo nazionale sul reale stato di digitalizzazione delle imprese che è ancora su tutto il territorio nazionale molto lontano dalla sufficienza, nonostante i dati che emergono dai questionari di autocertificazione del livello di digitalizzazione conseguito. Manca soprattutto un sistema informativo aziendale integrato che riguardi i vari reparti delle aziende; al contrario ci sono, a volte, solo sistemi che si riferiscono ad una sola funzione aziendale. Ma anche se sono presenti asset importanti ottenuti grazie ad Industria 4.0 si è fino ad ora investito poco sulla formazione 4.0 in Italia dove il tessuto delle aziende è per il 87% di micro piccole aziende e si raggiunge circa il 98% se si aggiungono le medie aziende. Conseguentemente è difficile che le aziende italiane assumano un Innovation Manager, se lo trova, ma dovrebbero avere avuto degli incentivi reali e correttamente erogati per la formazione 4.0. Quindi da questo punto di vista se siamo lontani dal conseguimento degli obiettivi dei Industria 4.0 viene un po’ difficile parlare del Piano 5.0.
Nel piano 5.0 il consulente non deve solo dimostrare di aver perseguito e raggiunto gli obiettivi 4.0 e cioè che il bene soddisfa i requisiti tecnologici è integrato in azienda è interconnesso etc. … , ma deve anche dimostrare che grazie all’investimento tecnologico l’azienda è riuscita a perseguire gli obiettivi di risparmio energetico, di sostenibilità ambientale, d riduzione dei rifiuti . Per fare queste verifiche però il consulente ha bisogno di non meno di un anno di survey sui dati ambientali, energetico etc. … ed in azienda devono esserci i dispositivi IoT che consentano queste misure (v. intervento anche dell’ing. Lo Bello). Quindi dato il tempo necessario a fare una verifica ex post del raggiungimento degli obiettivi per non perdere l’automatismo il Perito sugli asset 5.0 farà una “certificazione del possibile raggiungimento degli obiettivi”. Anche gli allegati previsti per la 5.0 cambieranno rispetto a quelli della 4.0
L’intervento è proseguito introducendo anche il tema della Ricerca e Sviluppo, strettamente legata all’ambito dell’industria “intelligente” ed al nuovo paradigma di “Umanocentricità” del piano 5.0.
Durante l’intervento sono stati trattati diversi esempi di casi pratici di Industria 4.0 e R&S, fino a giungere ad un tema nuovo e di sicura importanza, cioè la certificazione facoltativa in ambito R&S e attività di innovazione digitale 4.0 e transizione ecologica, nonché del “vecchio” credito di imposta. Anche su questa certificazione in ambito R&S il ruolo del Perito / Professionista è rilevante. L’ing Belardi ha evidenziato a tal fine i due documenti fondamentali che sono il “manuale di Frascati” ed il Manuale di Oslo”. Richiamati dall’Agenzia delle Entrate.
Per valutare i progetti di R&S un sistema di qualificazione e valutazione adottato è quello dei TRL che sono utilizzati per valutare l’ammissibilità degli investimenti.
Nell’intervento l’ing. Belardi ha anche approfondito il tema del “riversamento spontaneo”, della differenza tra “crediti inesistenti” e “crediti non spettanti”, facendo cenno ad alcune sentenze. Tenuto conto che:
- è molto probabile subire un accertamento da parte dell’agenzia, entro 8 anni dall’ultima compensazione;
- le conseguenze possono anche essere penali (v. successivo intervento dell’Avv. Cinquemani) oltre che amministrative dal 100 % al 200 % + interessi composti, che per un orizzonte temporale di 8 anni è rilevante, ma può anche succedere che la procura proceda con il sequestro dei conti correnti dell’azienda portandola al fallimento.
Conclude l’ing. Belardi che le aziende che hanno usufruito del credito inesistente o non spettante è necessario che procedano, con l’aiuto di un consulente, in tempo utile a verificare se i fascicoli della rendicontazione sono idonei e ad eseguire una attenta analisi del rischio esaminando la probabilità di un possibile accertamento e la magnitudine del danno che ne consegue, al fine di decidere il da farsi, ad esempio procedere con l’adeguamento dei fascicoli e con il “riversamento spontaneo”.
Digitalizzazione e rispetto dell’ambiente
Nicolò La Barbera (Presidente del Consiglio Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Palermo): partendo dalle peculiarità di Industria 5,0 ha evidenziato che le imprese hanno intrapreso la strada di investire sia in digitalizzazione che nel rispetto dell’ambiente, evidenziando il ruolo centrale della gestione dei dati e quindi di digital transformation, sicurezza informatica e sostenibilità. Quindi, prosegue il Dr. La Barbera introducendo l’ESG (Environmental, Social and Governanc) evidenziandolo come uno dei traguardi futuri verso cui tenderanno tutte le imprese. L’ESG simboleggia un insieme di standard volontari cui alle organizzazioni possono o meno aderire, utili per poter misurare il loro rating ESG. Nell’intervento è stato evidenziato anche l’impatto di ESG sulla finanza etica e sostenibile, evidenziando criteri e logiche che governano le strategie aziendali e gli investimenti per stimolare il contributo delle imprese alla neutralità climatica, alla gestione di un impatto positivo perseguendo una governance ispirata a criteri etici
L’analisi ESG, conclude il Dr. La Barbera, in termini di valutazione delle performance delle aziende è conosciuta anche come analisi “extra finanziaria”, proprio perché si affianca all’analisi finanziaria più tradizionale per completare la lettura dei valori e degli asset aziendali anche dal punto di vista dei criteri di sostenibilità. Questo tipo di analisi è particolarmente importante per il mondo finanziario, viene infatti utilizzata per selezionare i titoli delle aziende che meglio rispondono ai criteri di sostenibilità sulla base di parametri e criteri oggettivi. Queste aziende se perseguono l’ESG saranno quasi sicuramente più attrattive per gli investitori!
Controlli e provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate
Luigi Cinquemani (Avvocato e docente universitario – esperto di Diritto Tributario): L’intervento dell’Avv. Cinquemani è partito dall’ esame dei diversi procedimenti di controllo e dei conseguenti provvedimenti di recupero che l’Agenzia delle Entrate può adottare con riguardo al credito d’imposta.
È proseguito individuando i procedimenti speciali di controllo automatizzato di cui agli artt. 36-bis del D.P.R. n. 600/1973 e 54-bis del D.P.R. n. 633/1972 e di controllo formale di cui all’art. 36-ter del D.P.R. n. 600/1973, richiamando i problemi interpretativi inerenti all’esatta individuazione delle fattispecie tassativamente elencate che dovrebbero legittimare il ricorso agli stessi procedimenti in caso di indebita fruizione di crediti aventi natura agevolativa.
Quindi è stata posta l’attenzione alla disciplina dell’atto di recupero di cui all’art. 1, comma 421, della L. n. 311/2004, alla sua natura sostanzialmente accertativa e ai termini posti a pena di decadenza per la relativa notifica, a seguito della specifica previsione dell’art. 27, comma 16, del D.L. n. 185/2008, segnalando l’ulteriore problema interpretativo inerente alla legittimità̀ o meno del ricorso a quest’ultimo procedimento nei casi in cui sia prevista l’adozione dei procedimenti speciali.
La disciplina dei termini ha introdotto il tema dell’esatta qualificazione dei crediti inesistenti e della contrapposizione di questi ultimi ai crediti non spettanti.
Lo stesso tema è stato trattato trasversalmente considerando la disciplina sanzionatoria amministrativa di cui all’art. 13, commi 4 e 5, del D.Lgs. n. 471/1997 e quella penale di cui all’art. 10-quater, commi 1 e 2, del D.Lgs. n. 74/2000.
Sono state esaminate le diverse opzioni interpretative, distinguendo fra i tre distinti campi di indagine (termini per gli atti di recupero, da un lato, e demarcazione degli ambiti di applicazione delle distinte norme sanzionatorie (amministrativa e penale) fra crediti non spettanti e crediti inesistenti, richiamando l’ondivago orientamento giurisprudenziale sino alle due ordinanze di rimessione per la trasmissione degli atti alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.
Fiducia nel futuro 5.0
Ci siamo lasciati a fine convegno con in generale poca fiducia nelle previsioni degli interventi previsti per la Transizione 5.0 in legge di bilancio, o, più probabilmente su provvedimenti specifici per la 5.0. Ci siamo quindi dati appuntamento a quando ci sarà certezza sugli interventi previsti per 5.0, coinvolgendo anche il mondo universitario.
Le slide presentate durante l’evento sono disponibili sul sito dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Palermo al seguente link.
Bruno Lo Torto