Il mondo sta profondamente cambiando con alcuni mega-trend che influenzeranno la vita aziendale e privata di tutte le persone: da una parte si stima che vi sarà un raddoppio del consumo di energia elettrica entro il 2040, con la necessità di riuscire a sfruttare fonti rinnovabili per i 2/3 delle richieste; dall’altro, lo sviluppo dell’Internet of Things che porterà sul mercato oltre 20 miliardi di dispositivi connessi.
“Solo l’automazione industriale riuscirà a permettere alle imprese di potere gestire con efficienza questi due fenomeni. ” ha spiegato Massimo Merli, vice president della divisione industria di Schneider Electric Italia in occasione di SPS IPC Drives 2018 dove ha delineato la nascita di un nuovo modello di industria basata sull’integrazione totale di componenti, processi, sistemi e servizi basata sulla connettività e sui dati.
Nasce così il concetto di EcoStruxure che, sfruttando l’evoluzione tecnologica di IIoT, mobility, sensoristica, cloud, analytics e cybersecurity, EcoStruxure consente di innovare a tutti i livelli combinando prodotti connessi, controllo locale, apps, analytics e servizi in 4 segmenti di mercato: building, data center, industria e infrastrutture.
“Tutti ciò si traduce nell’integrazione tra prodotti connessi, edge control e software analytics. Ciò significa avere dispositivi di campo connessi attraverso protocolli aperti, con controllori trasparenti che garantiscono la convergenza IoT-IT e lo sviluppo di software on-top per il monitoraggio e il controllo. In questo modo è possibile ottenere efficienza operativa e di produzione, in un contesto di massima integrazione possibile” ha spiegato Massimo Merli.
L’integrazione non deve però riguardare solo l’azienda stessa, ma è opportuno creare un vero e proprio ecosistema (da qui il termine EcoStruxure) con Partner e governo.
“A causa dell’elevata complessità del sistema servono competenze da un lato talmente specifiche e dall’altro in diversi ambiti, tanto che una sola entità non può possederle. Per questo abbiamo stretto accordi con oltre 20 mila partner nel mondo tra cui system integrator e aziende di consulenza che ci aiutano a capire le necessità e i problemi delle imprese clienti, così da implementare le soluzioni più adattare alle loro esigenze” ha aggiunto Massimo Merli.
Un altro elemento imprescindibile per riuscire a creare imprese efficienti ed ecosistemi integrati è quello di garantire il massimo livello di sicurezza possibile per evitare che l’azienda venga violata, con tutti i problemi ad essi legati che si ripercuotono certamente sulla reputazione aziendale.
Particolare attenzione deve essere fornita anche alla tematica dello sviluppo delle competenze: Schneider Electric sostiene da anni il progetto alternanza scuola lavoro e ha stretto accordi con università per la realizzazione di competence center e corsi specifici in industria 4.0. A questo si aggiunge, in collaborazione con Hoepli, per la stesura e pubblicazione di una collana editoriale innovativa che stimoli e accompagni giovani, scuole, professionisti, mercato verso la digital trasformation. Non mancano infine anche i corsi di formazione rivolti ai clienti.
“Cresce la consapevolezza dei benefici derivanti dall’implementazione di progetti di digital transformation nelle aziende italiane. Lo scorso anno le imprese investivano in digitale grazie agli incentivi dettati dal piano Calenda, oggi invece perché si sono resi conto di poter essere maggiormente efficienti. Gli investimenti devono però essere mirati così da poter sfruttare al massimo le tecnologie che possono essere migliori per la propria azienda” ha concluso Massimo Merli.