Il Piano Nazionale “Industria 4.0” rappresenta un cambio di passo strategico per rilanciare la competitività delle imprese italiane, grazie alla previsione di incentivi fiscali orizzontali per gli investimenti privati che premiano le aziende innovative. Un’opportunità da non perdere soprattutto per le aziende impegnate nell’ambito del Food & Beverage, come sottolinea il presidente di Federalimentare, Luigi Pio Scordamaglia: “Industria 4.0 è una rivoluzione resa possibile dall’adozione di un approccio innovativo nelle politiche di sostegno alla competitività. Non più interventi a pioggia senza una chiara direttrice ma una traiettoria ben definita, fatta di programmi mirati, articolati sulla base di priorità orizzontali, e diretti a rilanciare gli investimenti delle nostre imprese”. Le potenzialità nel settore agroalimentare sono ampie, dalla disponibilità di sistemi condivisione e gestione dei dati relativi alla produzione, all’efficientamento dei processi, al rilevamento di dati e parametri, alla tracciabilità all’autenticazione del made in Italy, all’integrazione dei sistemi logistici, in un’ottica di accorciamento delle filiere produttive e maggiore interazione con il territorio. E’ ora cruciale che l’attuazione alle previsioni sia coerente con gli obiettivi perseguiti, garantendo le risorse necessarie e preservando, nel rispetto della cornice delineata, un effettivo margine d’autonomia delle Imprese nella scelta delle tecnologie abilitanti, senza dimenticare la priorità della semplificazione degli adempimenti per l’accesso alle misure di sostegno, nel contesto di una più ampia e non più procrastinabile operazione di smantellamento del carico burocratico che grava sulle Imprese”.
“Federalimentare – ha sottolineato il consigliere incaricato di Federalimentare per Innovazione, Industria 4.0 e Sostenibilità Aurelio Ceresoli – è a fianco delle aziende per incoraggiarle a cogliere appieno le opportunità offerte dal programma Industria 4.0 e agevolare l’adesione alle misure incentivanti nella prossima fase applicativa, anche nella convinzione che il nuovo approccio possa cambiare profondamente il modo in cui l’Industria interagisce col sistema economico del Paese, abilitando finalmente quel modello di Economia Circolare alla base della quarta rivoluzione industriale”.