Secondo una recente ricerca condotta da Microsoft coinvolgendo circa 270 imprese medio grandi in tutta Europa, nell’80% dei casi l’evoluzione verso l’AI è una priorità per la strategia sia aziendale che digitale. Nel 32% dei casi, le imprese si sono già attivate con case use specifici. Restringendo l’attenzione al nostro paese, però, tale percentuale cala al 15%, evidenziando un netto ritardo rispetto alla media europea e quindi la necessità di una decisa accelerazione.
Ma quali sono i fattori di successo in una strategia di implementazione dell’AI? Secondo Barbara Cominelli, Direttore Marketing & Operations di Microsoft Italia, nulla di diverso da quanto vale per ogni ondata di innovazione tecnologica: leadership, approccio graduale, consapevolezza delle potenzialità della nuova tecnologia, e un’infrastruttura IT che parta dai dati.
In un contesto in cui la tecnologia è facilmente disponibile e relativamente poco costosa da implementare, il fattore cruciale è la capacità di riorganizzare, ricostruire e rimodellare i processi aziendali.
Quali sono, quindi, i fattori di criticità che interessano le organizzazioni del nostro paese?
In primo luogo, la mancanza di competenze. Occorre non solo formare nuovi talenti, ma anche riqualificare le figure professionali già esistenti, in modo che possano maneggiare le nuove tecnologie.
Per cercare di accompagnare l’Italia nel suo percorso di trasformazione digitale, Microsoft ha lanciato – lo scorso marzo – il Programma AI, acronimo che sta non solo per Artificial Intelligence, ma anche per Ambizione Italia. Tra i sei i pilastri del programma, spicca l’impegno a concorrere alla formazione di Competenze IT, attraverso un sistema di accademie sul territorio mirate alla formazione delle competenze necessarie, organizzare insieme ad un ecosistema di partner.
Come sottolineato da Elio Catania, presidente di Confindustria digitale, il nostro paese ha bisogno di grandi investimenti in tecnologia per recuperare competitività. Il Piano Industria 4.0 ha consentito di fare grossi passi avanti, con un aumento del 16% in due anni del numero di imprese che hanno investito in tecnologie 4.0. Emerge nuovamente il tema della necessità di un vero e proprio ecosistema che faciliti la trasformazione digitale, se pensiamo che nei prossimi 3 anni 800 mila nuove figure professionali saranno necessarie, e altrettante dovranno essere riqualificate.
È proprio in quest’ottica che Microsoft ha ospitato presso il Microsoft Technology Center di Milano, insieme al partner beanTech, un momento di riflessione sulle opportunità offerte dall’AI alle PMI del manifatturiero italiano, con la presentazione di quattro case history di eccellenza ambientate nel Nord-Est.
Tra le altre cose, Microsoft e beanTech organizzaranno una nuova edizione dell’Academy Knownow dedicata proprio a Dati & AI, con sessioni online e dal vivo presso la sede di beanTech a Udine.
Microsoft e beanTech: quattro case history di successo
L’impegno di Microsoft per la democratizzazione dell’AI si concretizza nell’offerta di tecnologie semplici, intuitive e sicure di Intelligent Cloud e Intelligent Edge, che consentano anche alle organizzazioni meno strutturate di dare avvio al proprio percorso d’innovazione verso l’AI.
beanTech è un’azienda specializzata nell’integrazione di soluzioni informatiche e nella ricerca connessa allo sviluppo software. Tra i suoi clienti, numerose realtà manifatturiere di quello che Fabiano Benedetti, CEO & President di beanTech, chiama l’Advanced Manufacturing Valley: il Nord Est, produttore del 30% del manifatturiero del nostro paese.
“In un contesto dinamico come quello del Triveneto, che rappresenta il 30% del manifatturiero italiano, aziende come beanTech si sono affermate come abilitatori per portare la digitalizzazione all’interno delle aziende. Le realtà che hanno approfittato dell’ondata di incentivi legati alla defiscalizzazione degli investimenti per l’Industry 4.0, ora sono pronte e consapevoli di dover investire in strumenti tecnologici evoluti per incrementare il valore del loro business. beanTech, con la sua conoscenza del settore manifatturiero e la sua capacità di integrare tecnologie Microsoft, è il partner ideale per guidare le aziende nella trasformazione digitale.”
Breton
Breton è un’azienda a conduzione familiare con sede a Treviso, produttrice di macchine utensili per la lavorazione della pietra e dei metalli che fornisce a imprese operanti in diversi settori – tra cui aerospaziale, difesa, energia, navale.
All’interno del progetto Breton Innoway, volto all’introduzione di un modello di lean production e lean management, l’esigenza di Breton era quella di avere una soluzione integrata per acquisire, gestire e monitorare i dati generati dalle macchine utensili.
In pochi mesi beanTech ha così implementato Sentinel, soluzione di advanced manufacturing composta da una parte hardware – una black box bordo macchina equipaggiata con sensori e soft-PLC modulati – e una parte software – basata sulla piattaforma cloud Microsoft Azure.
Le tre caratteristiche strategiche di Sentinel sono:
- Modularità: una serie di Smart App indipendenti a corredo dell’applicazione core
- Configurabilità: possibilità di definire il bundle a seconda dell’applicazione richiesta e dalle macchine in possesso del cliente
- Scalabilità
Sentinel si può configurare secondo tre soluzioni alternative:
- Sistema di acquisizione dati per macchina: l’installazione viene effettuata su ciascuna macchina utensile del cliente
- Sistema di acquisizione dati per cliente: un’unica piattaforma Sentinel viene implementata presso la sede del cliente, così da monitorare tutte le macchine presenti nel sito produttivo
- Sistema di acquisizione dati centrale: la soluzione viene implementata presso l’impianto di Breton oppure in cloud, consentendo di raccogliere ed elaborare i dati raccolti dalle macchine dei diversi clienti.
“Il mercato sta mostrando grande interesse per i nostri macchinari intelligenti, che consentono di gestire al meglio il parco macchine e di far leva su dati diffusi per prendere decisione ragionate. Per questo il nostro progetto di innovazione nel segno dell’Industry 4.0 intende andare oltre, facendo leva sulle tecnologie digitali usate negli impianti di processo anche per la lavorazione delle pietra naturale e integrando funzionalità di Machine Learning e Intelligenza Artificiale, in modo da poter affrontare con efficacia le problematiche legate all’enorme variabilità delle caratteristiche fisico-chimiche della pietra che richiede una significativa personalizzazione di ogni processo di lavorazione. Per questo, in futuro intendiamo sviluppare un’infrastruttura che integri cloud computing e fog computing, sfruttando le capacità elaborative on premise per garantire continuità del servizio anche a fronte di reti a bassa disponibilità e arrivando fino all’edge computing necessario per acquisire, monitorare e controllare i processi a valore sfruttando appieno il paradigma IIoT”, ha commentato Enrico Favaro, CTO di Breton.
Brovedani
Brovedani, con sede a Pordenone, è specializzata nella produzione di componenti per l’automotive, in particolare di pompe ad iniezione benzina e diesel common rail. Tra i suoi clienti Bosch, Continental, Magneti Marelli e Eaton.
La necessità di Brovedani era quella di sviluppare un sistema proprietario in grado di effettuare un controllo dimensionale e di qualità superficiale dei pezzi, e di integrarsi con il sistema di automazione di impianto permettendo agli operatori di interfacciarvisi.
beanTech ha potuto soddisfare queste esigenze con un’architettura hardware/software intelligente e flessibile capace di scambiare dati con i sistemi MES e ERP e di monitorare il 100% della produzione.
“L’automazione avanzata e la business intelligence, volta alla qualità dei prodotti finali e all’efficientamento del processo produttivo, sono per noi, e per i nostri clienti, delle leve differenzianti. La soluzione adottata grazie a beanTech e Microsoft, ci sta consentendo di controllare in modo efficiente la qualità dei lotti e dei singoli pezzi meccanici in linea con parametri personalizzati in base alle esigenze dei diversi clienti, riducendo così gli scarti. Non solo, è stato abilitato anche il monitoraggio continuo del funzionamento dei macchinari di produzione e degli utensili, introducendo una ricalibratura a intervalli regolari, che consente di avere un riscontro immediato in caso anomalie o guasti. Nel complesso un grande vantaggio non solo in termini di ottimizzazione dei processi, ma anche di personalizzazione del prodotto in un’ottica collaborativa con i clienti. Visti i primi risultati positivi, guardiamo con interesse alle nuove prospettive dell’Industry 4.0 e tra gli sviluppi futuri intendiamo integrare funzionalità di Artificial Intelligence per potenziare ulteriormente le capacità umane. Questo progetto consente, infatti, anche agli operatori meno esperti di sviluppare e personalizzare i controlli, in modo semplice e rapido”, ha dichiarato Sergio Barel, CEO Brovedani Group.
Friul Intagli
Friul Intagli ha sede a Prata di Pordenone, dove è nata negli anni ’60 come piccola impresa individuale nel settore del mobile. Oggi produce componenti per mobili e mobili in kit, e ha tra i suoi principali clienti grandi player internazionali del settore della GDO.
Friul Intagli ha richiesto a beanTech una soluzione che potesse soddisfare tre esigenze specifiche:
- Monitorare il prodotto
- Connettere le macchine al MES così da rispettare le specifiche di legge e poter così accedere all’iperammortamento
- Misurare i consumi energetici
beanTech ha risposto sviluppando un Data Exchange Framework capace di inviare informazioni alla linea, monitorare lo status delle macchine, storicizzare i dati di produzione e realizzare movimentazioni automatiche. Le caratteristiche della soluzione sono modularità, configurabilità e flessibilità.
“Cogliendo l’opportunità degli incentivi fiscali del Piano Industria 4.0, abbiamo avviato un progetto di trasformazione digitale ‘iperammortizzabile’ per valorizzare i dati degli impianti e recuperare efficienza. Grazie alla soluzione di interconnessione tra le diverse macchine della nostra linea produttiva e i nostri sistemi di gestione della produzione, siamo ora in grado di raccogliere dati in tempo reale e di governare al meglio l’automazione. A conclusione del progetto, stimiamo un risparmio del reparto produttivo di circa 50.000 euro/anno. A seguito dei primi risultati positivi, prevediamo di espandere il sistema anche alle altre unità produttive aziendali. In un mercato in costante evoluzione come quello dell’arredamento e del design, è necessario che anche lo sviluppo tecnologico proceda al passo con i tempi. Per questo ci proponiamo anche di andare oltre, integrando Machine Learning e Intelligenza Artificiale per raggiungere gli obiettivi di business e ottenere vantaggi competitivi in termini di controllo qualità ed efficiente uso delle risorse, grazie a una più efficace analisi automatizzata dei dati. Inoltre intendiamo testare il visore olografico Microsoft HoloLens a supporto delle operazioni di manutenzione”, ha affermato Carlo Casetta, ICT Manager di Friul Intagli.
LimaCorporate
LimaCorporate ha sede a Villanova di San Daniele, e produce soluzioni ortopediche ricostruttive e di impianti di produzione additive nel settore sanitario.
L’esigenza dell’azienda era quella di elaborare, analizzare, validare e condividere la domanda previsionale al fine di ottimizzare bilanciare domanda e offerta e quindi ottimizzare le risorse aziendali. beanTech ha quindi sviluppato una soluzione di Demand Planning composta da tre moduli:
- Algoritmi statistici per l’analisi dei dati storici e l’ottimizzazione della previsione
- Portale web dedicato alla rete commerciale
- Strumento di visualizzazione, gestione e analisi dei dati
La soluzione si integra perfettamente con il sistema informativo interno, ed è stata arricchita con variabili aggiuntive relative a flusso di investimenti, serie e strumentari, ecc.
“A partire dai risultati positivi in termini di demand planning, vogliamo estendere la metodologia lean alla definizione dei piani di budget e forecast sulle vendite, che, grazie ad opportuni strumenti di analisi, possono risultare più facilmente prevedibili, nonostante l’incertezza dei mercati. Non solo, LimaCorporate intende continuare a puntare sull’Industry 4.0 con alcuni nuovi progetti che includono anche l’utilizzo della Realtà Mista e dell’Intelligenza Artificiale. Le attività formative e di supporto verso i chirurghi potrebbero, infatti, essere migliorate grazie al computer olografico Microsoft HoloLens, offrendo per esempio al medico i dati vitali del paziente direttamente sul visore in modo che non distolga lo sguardo dal campo operatorio, supportandolo nella fase preparatoria con immagini relative alla tecnica operatoria pianificata e coadiuvandolo nel follow-up posto operatorio. Inoltre stiamo valutando l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei processi legati ai controlli visivi di qualità dei nostri prodotti. Tramite Chatbot potremmo essere in grado di analizzare in modo rapido e immediato i dati raccolti tramite autoapprendimento. L’obiettivo è demandare ai robot tali compiti, liberando risorse con elevata seniority ed esperienza da dedicare ad attività a maggior valore”, ha dichiarato Manuel Clama, Head of Corporate IT di LimaCorporate.