“Ringrazio Roberto Masiero e The Innovation Group e i partecipanti al Digital Italy Summit, un evento che mai come quest’anno rappresenta una preziosa occasione di confronto sullo stato di digitalizzazione del nostro paese e quindi del suo tessuto produttivo.
L’impegno assunto da questo governo per accelerare la transizione digitale delle imprese sta dando i suoi risultati. Secondo l’indice DESI il livello base di intensità digitale nelle piccole e medie imprese italiane è al di sopra della media europea: 60% in Italia su una media europea del 55% grazie alla diffusione dei servizi cloud (52% in Italia su media europea del 34%), all’uso di tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale (6% su una media Eu dell’8%) e in parte big data (9% su base europea superiore del 14%).
Incoraggiamenti al piano di transizione 4.0
Risultati incoraggianti resi possibili grazie a misure come un piano nazionale transizione 4.0, strumento che ha supportato le imprese nell’acquisto di beni materiali e immateriali 4.0, nelle attività di ricerca sviluppo e di formazione. Una misura importante che stiamo ulteriormente potenziando con circa 5 miliardi di euro con progetti di efficientamento energetico delle imprese, in linea con gli obiettivi fissati dal green deal europeo.
Tassello fondamentale di questo processo è la rete nazionale di trasferimento tecnologico che vede come coprotagonisti le PA, i centri di ricerca, le università e le aziende in una logica di prossimità territoriale, volta a intercettare il bisogno di innovazione delle nostre filiere produttive in ambito che ricomprendono l’AI, la blockchain, l’Internet Of Thinks, un ecosistema di tecnologie abilitate da reti telecomunicazioni di nuova generazione 5G.
Realtà come le 13 case delle tecnologie emergenti, i competence centre gli european digital innovation hub, gli innovation hub e la rete degli ispettori territoriali del ministero rappresentano una autentica reale nervatura dell’innovazione che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy intende sviluppare nei territori. Un network dell’innovazione applicata che sarà nuovamente valorizzato dal fondo transizione digitale che conta su 300 milioni di risorse a valere sui fondi PNRR, strumento tramite cui vogliamo investire in statup e pmi in veste di attori protagonisti di progetti innovativi negli ambiti dell’intelligenza artificiale, del Cloud, dell’Industria 4.0 della Cybersicurezza, del Fintech, della Blockchain fino agli universi virtuali.
Basi poste per supportare la transizione digitale dell’industria
Per quanto riguarda la Blockchain nel disegno di legge sul made in Italy in corso di approvazione in Parlamento abbiamo posto le basi per migliorare la tracciabilità della filiera made in Italy e supportare la transizione digitale dell’industria. Inoltre, nel medesimo provvedimento sono stati stanziati 5 milioni di euro al fine di promuovere e sostenere la transizione digitale dell’industria mediante l’utilizzo di ambienti virtuali, immersivi e interattivi.
Infine, daremo attuazione al collegato in Legge di Bilancio per le tecnologie di frontiera che insieme a quello della blue economy e quello della space economy, tre collegati importanti e significativi per l’industria del futuro, e quindi per l’Italia del futuro, ci prepariamo ad avere un ruolo da protagonista nei comparti che saranno il futuro dell’economia mondiale. Questo percorso troverà ulteriore slancio dal completamento dei piani di intervento nelle reti di comunicazione ultra-veloce come la banda ultra larga per cui abbiamo già provveduto a sottoscrive 17 addendum con le ragioni, e da misure in corso di definizione per incentivare tramite voucher per le imprese progetti di digitalizzazione per l’acquisto di beni materiali e immateriali, per l’acquisto di beni specialistici avanzati, per l’introduzione in azienda di specifiche tecnologie e di specifiche figure manageriali in grado di implementare tali tecnologie, le competenze che servono.
Un quadro ben articolato
Un quadro, quindi, articolato che si completa con importanti novità di settore come l’approvazione in aula al Senato del Decreto Concorrenza nel DDL sulla concorrenza che alza i limiti elettromagnetici in Italia da sei volte per metro a 15 volte per metro, nella direttrice che c’era stata già indicata oltre vent’anni fa dall’Unione Europea alla quale ci siamo adeguati con limiti ben superiori di altri Paesi dell’Unione europea. E noi, con questo passo importante e significativo che rappresenta una svolta verso la modernità nel nostro Paese, renderemo più veloce il dispiegamento delle reti di nuova generazione fisse e mobili nel nostro territorio.
Siamo quindi tutti protagonisti di un’importante fase storica del processo di digitalizzazione del Paese, un moneto sinergico in cui l’impegno delle istituzioni e degli attori privati, la disponibilità di risorse e il superamento di alcuni elementi di incertezza nel settore consentiranno di imprimere un’accelerazione determinante nell’acquisire quel livello di pervasività digitale di cui le nostre imprese hanno bisogno per essere ancora vincenti nella nuova importante sfida della transizione energetica digitale che è un’autentica rivoluzione industriale”.