La Legge Finanziaria 2025, come noto, ha imposto una drastica riduzione al Piano Nazionale Transizione 4.0. Il credito d’imposta – a seguito della sua abrogazione opera della Legge di Bilancio 2025 – non è più fruibile per i “nuovi” investimenti in beni immateriali effettuati dal 1° gennaio 2025 (non prenotati nel 2024).
Nel 2025 si punta tutto sui beni materiali 4.0 per i quali credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:
-20% del costo per la quota di investimenti fino a 2.5 milioni di euro;
-10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2.5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
-5% del costo per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
C’è tempo sino al 30 giugno
Per effetto delle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2025 (articolo 1, commi 445-448 legge n.207/2024) il credito d’imposta per beni materiali 4.0. è riconosciuto per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025.
Ovvero entro il 30 giugno 2026 a patto che:
1) entro il 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore;
2) Sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Ciò nel limite di spesa di 2,2 miliardi di euro.
Beni il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati, sensori e azionamenti. Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità. Strumenti e dispositivi per processi automatici riferiti ai prodotti. Ora sono tre le categorie dei beni materiali 4.0. agevolabili.
Con riferimento ai beni materiali 4.0. i beni agevolabili si dividono nelle seguenti 3 categorie:
- A) Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti.
In tale categoria rientrano, ad esempio:
1) Macchine utensili destinate ad una serie di operazioni;
2) Robot e sistemi robotizzati;
3) Magazzini automatizzati ed interconnessi;
- B) Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità.
In tale categoria rientrano, ad esempio:
1) Sistemi di misura (a coordinate e non) per la verifica dei requisiti geometrici di prodotto;
2) Sistemi per l’ispezione e la caratterizzazione dei materiali.
3) Sistemi intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici;
4) Strumenti e dispositivi per l’etichettatura, l’identificazione o la marcatura automatica dei prodotti
- C) Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0. In tale categoria rientrano, tra l’altro:
1) postazioni di lavoro adattabili in maniera automatizzata alle caratteristiche fisiche degli operatori;
2) sistemi per il sollevamento / traslazione di carichi o oggetti esposti ad alte temperature;
3) Dispositivi werable e di realtà aumentata nonché apparecchiature di comunicazione tra operatore e sistema produttivo;
4) Interfacce uomo-macchina (Human Machine Interface-HMI).
I beni oggetto di investimento devono inoltre caratterizzarsi per 2 requisiti:
1) Strumentalità rispetto all’attività esercitata dall’impresa beneficiaria. I beni devono essere di uso durevole ed atti ad essere impiegati come strumenti di produzione all’interno del processo produttivo dell’impresa.
2) Novità. L’agevolazione non spetta per gli investimenti in beni a qualunque titolo già utilizzati. Unico requisito fondamentale è che il bene non sia mai stato utilizzato (quindi mai entrato in funzione). Sono nuovi anche i beni destinati all’esposizione (show room) o beni alla cui realizzazione abbiano concorso anche dei cespiti usati. Purché il costo complessivo non sia costituito prevalentemente dal costo di questi ultimi.
Agevolazioni 4.0 anche per gli acquisti tramite leasing
Sono infine agevolabili i beni acquistati a titolo di proprietà, in leasing, realizzati mediante appalto e realizzati in economia.
Così, dopo attenta analisi, emerge come La Legge di Bilancio 2025 abbia ristretto il focus dapprima sui beni materiali. Poi su tre categorie di afferenza, su due requisiti fondamentali per ottenere il credito, sulla proroga della scadenza degli investimenti e sulla modalità di effettuazione degli investimenti.
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Maria Chiara Di Carlo
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