L’industry 4.0 è uno degli argomenti di cui si discute maggiormente, in quanto sta rivoluzionando l’industria manifatturiera. Una simile rivoluzione deve però essere guidata da standard, che sono uno dei più efficaci promotori dell’innovazione stessa.
Da qui la scelta di UNINFO, l’ente nazionale di normazione per le Tecnologie Informatiche e loro applicazioni, di creare la commissione “Tecnologie abilitanti per Industry 4.0”. Identificata dalla sigla UNI/CT 519, la commissione si pone l’obiettivo di fare chiarezza sui temi Smart Cities, Internet of Things, Big Data, Networks e Cloud Computing e su tutte le tecnologie che riguardando l’argomento “Industry 4.0”.
Si tratta di tematiche in parte già affrontate e, per questa ragione, la Commissione UNINFO UNI/CT 519 “Tecnologie abilitanti per Industry 4.0” assume inizialmente anche il ruolo di Mirror Committee, per riunire gli obiettivi, di alcuni Organi Tecnici già esistenti:
- ISO/IEC JTC1 WG10 “IoT”
- ISO/IEC JTC1 WG7 “Sensor Networks”
- ISO/IEC JTC1 WG11 “Smart Cities”
- ISO/IEC JTC1 WG9 “Big Data”
- ISO/IEC JTC1 SC38 “Cloud Computing”
- CEN/TC 225 WG6 “IoT”
- ETSI M2M
- ETSI SM2M
Un ingegnere alla guida del comitato
In un Comitato Tecnico chiamato a normare tematiche così articolate, sono entrate aziende specializzate, come IBM, BTicino e Italtel, che siedono accanto ad alcune delle principali università italiane (Politecnico di Milano e di Torino, Università di Cagliari) e a membri istituzionali come CEI e ICIM. Ma è significativa soprattutto la presenza dell’Ordine degli ingegneri che, considerate le ripercussioni di Industry 4.0 in numerosi settori, partecipa con i rappresentanti di ben tre ordini provinciali.
Proprio per sottolineare il ruolo strategico degli ingegneri, sin dall’attività normativa, lo scorso 26 maggio i membri del comitato hanno eletto come presidente Marco Belardi. Una scelta ponderata, in quanto lo Belardi, che è anche presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Brescia, si è laureato in ingegneria meccanica e vanta una lunga esperienza sul campo.
Simili competenze avranno un ruolo fondamentale nei prossimi mesi, perché il Comitato è chiamato a fornire indicazioni concrete alle esigenze di un mercato in rapida evoluzione, ma ancor aprivo di norme condivise.
Una situazione che si ripercuote anche su un aspetto delicato come gli incentivi fiscali connessi al Piano Industria 4.0 dove, malgrado la Circolare interpretativa dello scorso marzo, permangono ancora una serie di dubbi, soprattutto per quanto riguarda i beni che possono godere dell’iperammortamento. Anche per questa ragione, lo stesso Belardi ha anticipato che, accanto alla definizione delle norme tecniche, “la CT 519 si pone anche l’obiettivo di affrontare i vari argomenti di interesse legati alla politica di governo relativi a Industria 4.0, tra i quali il tema degli incentivi dell’“iperammortamento”, magari attraverso linee guida sui requisiti degli operatori chiamati ad operare non esclusivamente in materia di perizia, come supporto consulenziale alle imprese. Un aspetto che potrebbe essere affrontato anche in accordo con la Commissione UNI/CT 526 “Attività professionali non regolamentate”.
In ogni caso, ha chiarito Belardi, “uno degli obiettivi prioritari della commissione è quello di fornire una chiara definizione di interconnessione, vista la confusione che oggi c’è su questo concetto”.