I dati Istat relativi a maggio rilevano un significativo incremento congiunturale del fatturato (+1,5%), che riporta l'indice sugli elevati livelli di dicembre. Nella media degli ultimi tre mesi il fatturato aumenta dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti.
Anche per gli ordinativi a maggio si registra un incremento congiunturale (+4,3%). Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice subisce tuttavia una flessione pari all'1,0%.
L'andamento congiunturale del fatturato a maggio è dovuto a incrementi sia sul mercato interno (+1,6%), sia su quello estero (+1,2%). Anche per gli ordinativi, entrambi i mercati registrano incrementi (+3,9% l'interno e +4,9% l'estero).
Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per tutti i raggruppamenti principali di industria a eccezione dell'energia (-7,2%), particolarmente rilevante per i beni intermedi (+3,1%).
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 come a maggio 2016), il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 7,6%, con incrementi del 6,7% sul mercato interno e del 9,3% su quello estero.
L'indice grezzo del fatturato cresce, in termini tendenziali, del 7,5%: il contributo più ampio a tale incremento viene dalla componente interna dei beni intermedi.
Per il fatturato l'incremento tendenziale più rilevante si registra nella metallurgia (+14,1%), mentre l'unica diminuzione riguarda le altre industrie manifatturiere (-5,9%).
Nel confronto con il mese di maggio 2016, l'indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 13,7%. Tutti i settori registrano incrementi, particolarmente rilevante per la fabbricazione di mezzi di trasporto (+19,5%).
Il Piano Industria 4.0 va rafforzato
A fronte di numeri tanto positivi, e che fanno ben sperare anche per il futuro, il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda non ha esitato a esternare la propria soddisfazione attraverso una comunicazione ufficiale apparsa sul sito del Mise: “Il dato di oggi sugli ordinativi industriali, +13,7%, e quello sulla crescita dell’export extra UE che segna un +9,1% dall’inizio dell’anno dimostrano che puntare su investimenti, industria ed internazionalizzazione per rimettere in moto la crescita è stata la scelta giusta”.
Ma è interessante soprattutto la seconda parte dell'affermazione di Calenda: “Per coinvolgere sempre più imprese e lavoratori in questo percorso virtuoso vanno rafforzati gli strumenti del Piano Industria 4.0 e del Piano Straordinario sul Made in Italy”.
Una frase già pronunciata dal ministro lo scorso giugno, quando aveva però aggiunto: “Il che non significa che tutti gli incentivi saranno confermati, non funziona così altrimenti sarebbero tagli fiscali permanenti”. Una precisazione assente nell'ultima comunicazione ufficiale diffusa dal Mise e che, quindi, crea un certo ottimismo tra quanti sperano nella proroga degli incentivi del Piano Industria 4.0.