Lunedì 30 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha approvato la nota di aggiornamento al Def. L’attenzione era puntata soprattutto sulla possibilità di sterilizzare l’aumento dell’Iva e sull’ipotesi del deficit al 2,2%, oltre che sugli incentivi per l’uso delle carte di credito. Ma importanti novità arrivano anche nell’ambito del Piano Industria 4.0, che verrà rinnovato.
La NOTA-DI-AGGIORNAMENTO-AL-DEF disponibile in versione integrale a questo link, conferma gli incentivi del Piano Industria 4.0. Si legge infatti: “La manovra di finanza pubblica per il 2020 comprende la completa disattivazione dell’aumento dell’IVA, il finanziamento delle politiche invariate per circa un decimo di punto di PIL e il rinnovo di alcune politiche in scadenza (fra cui gli incentivi Industria 4.0)”.
Come cambia il Piano Industria 4.0?
Oltre alle dichiarazioni di intenti, è però interessante scorrere tutte le 120 pagine del documento per scoprire che, nel capitolo “Innovazione”, viene evidenziato come, tra le linee programmatiche, oltre a ricordare che “l’innovazione tecnologica va incoraggiata favorendo l’aumento degli investimenti privati, ancora troppo lontani dalla media europea, in start up e PMI innovative”.
Viene messo nero su bianco l’obiettivo di declinare la quarta rivoluzione industriale (digitalizzazione, robotizzazione e intelligenza artificiale) in ottica di economia circolare.
In sostanza, si legge nel documento, “Il Piano Impresa 4.0 (qui viene chiamato Impresa 4.0 e non Industria 4.0) verrà aggiornato nell’ambito di una nuova strategia nazionale dell’innovazione anche nell’ottica di uno sviluppo delle politiche sostenibili e green”.
Anche per questa ragione, si legge nelle righe successive: “È necessario accelerare la digitalizzazione del Paese, con l’obiettivo di far risalire l’Italia nell’indice Desi, che rileva i progressi compiuti dagli Stati UE in tale ambito, non solo sul fronte delle infrastrutture ma anche in relazione ai servizi digitali per cittadini e imprese”.
Non viene però indicato, ma questo è normale in un documento programmatico, quali saranno i cosiddetti aggiornamenti “nell’ottica di uno sviluppo delle politiche sostenibili e green”.
E’ invece interessante notare come venga specificato che “Il piano impresa 4.0 verrà rafforzato, nell’ambito di una nuova strategia nazionale per l’innovazione, attraverso una revisione organica delle misure esistenti, per favorire la più ampia partecipazione delle piccole e medie imprese, delle filiere produttive e stimolare l’attrazione di grandi investimenti strategici. Il Governo continuerà ad investire sulle competenze potenziando il sistema ITS, confermando il contributo per i manager dell’innovazione – introdotto nella legge di bilancio per il 2019 – ed estendendo le spese ammissibili al credito d’imposta
formazione 4.0 compatibilmente e nei limiti del Regolamento sugli aiuti di Stato”.
Cosa significa “revisione organica delle misure esistenti”?
Proprio la frase “Il piano impresa 4.0 verrà rafforzato, nell’ambito di una nuova strategia nazionale per l’innovazione, attraverso una revisione organica delle misure esistenti” lascia il campo aperto alle possibilità più svariate, che vanno da una rimodulazione delle percentuali per l’iperammortamento, ai possibili nuovi incentivi riservati alle iniziative maggiormente attente all’ambiente.