È stata pubblicata la bozza della Legge di Bilancio 2022. Un documento che, negli ultimi anni, era atteso con una certa preoccupazione dalle aziende, poiché conteneva le conferme e le novità relative al Piano Industria 4.0, poi ridenominato Piano Transizione 4.0.
Quest’anno, però, non ci si attendono grandi novità per il prossimo anno, in virtù del fatto che il rinnovo dell’agevolazione era già previsto nella Finanziaria 2021.
E la conferma arriva dall’art.9 “Proroga del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali «Transizione 4.0» e del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative. Le modifiche, infatti, inizieranno nel 2023. Infatti, come si legge nel documento, “Alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi indicati nell’allegato A annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 20 per cento del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro, nella misura del 10 per cento del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro, e nella misura del 5 per cento del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro”.
Si tratta, quindi, di un ulteriore rinnovo dell’agevolazione fiscale, ma a fronte di un taglio radicale del credito d’imposta, che passerà dal 40% al 20%, rendendo quindi molto meno appetibili gli investimenti in tecnologie innovative.
La Bozza della Legge di Bilancio taglia anche il software
Allo stesso modo, subirà un ridimensionamento anche l’agevolazione per i beni immateriali, ovvero i software: “Alle imprese che effettuano investimenti aventi ad oggetto beni compresi nell’allegato B annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, a decorrere dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2024, ovvero entro il 30 giugno 2025, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2024 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 15 per cento del costo”. Il tutto con un ulteriore taglio a partire dall’anno successivo, quando il credito si ridurrà al solo 10% : “Alle imprese che effettuano investimenti aventi ad oggetto beni compresi nell’allegato B annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, a decorrere dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 10 per cento del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro. Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute in relazione all’utilizzo dei beni di cui al predetto allegato B mediante soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza.”
Novità per le attività di Ricerca & Sviluppo
“Per le attività di ricerca e sviluppo previste dal comma 200, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022, in misura pari al 20 per cento della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro, ragguagliato ad anno in caso di periodo d’imposta di durata inferiore o superiore a dodici mesi. Per le attività di innovazione tecnologica previste dal comma 201, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10 per cento della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro, ragguagliato ad anno in caso di periodo d’imposta di durata inferiore o superiore a dodici mesi. Per le attività di design e ideazione estetica previste dal comma 202, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10 per cento della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro, ragguagliato ad anno in caso di periodo d’imposta di durata inferiore o superiore a dodici mesi. Per le attività di innovazione tecnologica previste dal comma 201 finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, individuati con il decreto del Ministro dello sviluppo economico previsto dal comma 200, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022, in misura pari al 15 per cento della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro, ragguagliato ad anno in caso di periodo d’imposta di durata inferiore o superiore a dodici mesi. Nel rispetto dei massimali indicati e a condizione della separazione analitica dei progetti e delle spese ammissibili pertinenti alle diverse tipologie di attività, è possibile applicare il beneficio anche per più attività ammissibili nello stesso periodo d’imposta”.
ART. 10. (Rifinanziamento della misura “Nuova Sabatini”)
Buone notizie, infine, per quanto riguarda la Nuova Sabatini poiché, come si legge nella Bozza della Legge di Bilancio “Al fine di assicurare continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese attuate ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, l’autorizzazione di spesa di cui al comma 8 del medesimo articolo 2 è integrata di 180 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026”.
Le novità della Bozza della Legge di Bilancio, in sintesi
Queste, in sintesi, le probabili novità contenute nella Bozza della Legge di Bilancio:
Credito d’imposta 4.0: confermate le aliquote per il 2022 e disposta la proroga dal 1° Gennaio 2023 fino al 31 Dicembre 2025 (con consegna fino al 30 Giugno 2026) con le seguenti :
- beni materiali 4.0:
- 20% per gli investimenti fino al 2,5 Mln di €;
- 10% per gli investimenti da 2,5 Mln di € a 10 Mln di €;
- 5% per gli investimenti da 10 Mln di € a 20 Mln di €;
- beni immateriali 4.0:
- 20% per tutto il 2023;
- 15% per tutto il 2024;
- 10% per tutto il 2025.
Nuova Sabatini: rifinanziamento con 180 Mln di euro per ciascuno anno dal 2022 al 2026.
Credito d’imposta R&S: confermate le aliquote del 2022 e disposte le seguenti proroghe:
- progetti di R&S:
2023-2031: pari al 10% ed entro 5 Mln di € di spesa;
- progetti di Innovazione Tecnologica:
- 2022-2023: pari al 10% ed entro 2 Mln di € di spesa;
- 2024-2025: pari al 5% ed entro 2 Mln di € di spesa;
- progetti di Ideazione estetica e Design:
- 2022-2023: pari al 10% ed entro 2 Mln di € di spesa;
- 2024-2025: pari al 5% ed entro 2 Mln di € di spesa;
- progetti di Innovazione tecnologica finalizzati alla Transizione ecologica o all’Innovazione digitale 4.0:
- 2023: pari al 10% ed entro 4 Mln di € di spesa;
- 2024-2025: pari al 5% ed entro 4 Mln di € di spesa.
E’ opportuno ricordare che il documento in questione è solamente una bozza, che dovrà essere approvato (con possibili modifiche) entro il 31 dicembre