Sarà la Digital Transformation a sostenere la crescita, soprattutto nel manifatturiero, per il prossimo triennio. Di trend economici e scenari futuri se ne è parlato alla 12° edizione del NuovamacutLive, l’appuntamento di riferimento per il comparto produttivo italiano organizzata da TS Nuovamacut, società del Gruppo TeamSystem.
Dopo il biennio 2020-2021, il comparto manifatturiero ha dovuto affrontare, dal febbraio del 2022, tutte le difficoltà connesse al conflitto in Ucraina. Già dal 2021 si erano registrati problemi per il reperimento di manodopera, materie prime, componenti, come i chip per semiconduttori, mentre già gas ed energia avevano subito notevoli rincari dovuti al disequilibrio tra domanda e offerta. La guerra ha fortemente peggiorato il quadro di riferimento che si è aggravato anche a causa di una forte accelerazione dell’inflazione.
Al NuovamacutLive 2022, IDC, società mondiale di market intelligence, servizi di advisory ed eventi nell’ambito delle tecnologie digitali e ICT, ha presentato in anteprima i dati di una ricerca condotta a settembre 2022 su un campione di oltre 1400 aziende italiane ed europee sul grado di fiducia delle aziende del comparto manifatturiero e sulle loro strategie di investimento in nuove tecnologie, non solo per far fronte alle attuali difficoltà, ma anche per prevenire quelle che si faranno sentire negli anni a venire.
Alla domanda come sarà il PIL italiano del 2023, si scopre che la fiducia delle aziende italiane non è ai massimi storici: se il 21, 7% pensa che non avrà grandi scostamenti, il 18,3% ritiene che invece subirà un calo di almeno 5 punti percentuali.
Per superare i problemi legati alla necessità di adattare i processi di sviluppo e la definizione del prodotto ai vincoli di mercato, di gestire il portafoglio prodotti in modo più efficiente e semplificare le sovrastrutture della catena di approvvigionamento non lineare, oltre il 20% delle aziende italiane intervistate ha indicato la necessità di intervenire nel rapporto a monte con i fornitori.
Il 53% delle aziende italiane operanti nel manifatturiero coinvolte nell’indagine di IDC, ritiene che le principali iniziative strategiche per i prossimi 2 anni siano da adottare nel miglioramento della qualità dei dati, e il 46% indica la necessità investire per ottimizzare il portafoglio prodotti/componenti.
Ma la spesa in IT ripaga? Secondo le aziende si direbbe proprio di sì: alla domanda quale aumento ha registrato la sua organizzazione come risultato degli investimenti nella trasformazione digitale? Il 41,3% delle aziende ha indicato come primo settore la produttività dei dipendenti, il 34,6% la soddisfazione del cliente, 27, 1% i profitti e il 24,3% il fatturato. Tanto che il 41,2% delle aziende italiane intervistate dichiara di prevedere una spesa in IT superiore a quanto originariamente previsto.
In questo contesto le soluzioni cloud hanno sempre più importanza. Le aziende stanno trasferendo nel cloud sempre più applicazioni e parti della loro infrastruttura IT e di questo sviluppo sta beneficiando in particolare la gestione del processo di sviluppo prodotto e della catena di fornitura.
Il 19,4% infatti delle aziende afferma che sono impegnate ad investire in una singola piattaforma cloud, ma la percentuale di quelle che intendono distribuire le risorse su più di una piattaforma cloud sale al 47,2%. E il 45,7% si aspetta che dall’approccio alla piattaforma cloud migliori la produttività dell’IT.
A confermare questi dati che vedono nelle tecnologie collaborative le soluzioni più urgenti da implementare all’interno dei processi produttivi, 3 importanti eccellenze italiane del settore manifatturiero:
- Stefano Tironi, Responsabile Sistemi Informativi del Gruppo Lonati, azienda bresciana che copre la quasi totalità della produzione mondiale di calze da donna (il 60% della produzione di calze da uomo e bambino e il 90% della produzione di abbigliamento sportivo) – dichiara: “le tecnologie collaborative ci stanno permettendo un concreto sviluppo della collaborazione fra reparti, e questo per noi è il focus più importante”.
- Dello stesso parere Marco Rossetto, R&D e Resp. Ufficio tecnico della F.lli Rossetto, azienda di Trebaseleghe (PD) che produce e stampa poliuretani flessibili per il mondo delle sedute e dell’arredamento che opera in 60 paesi, che aggiunge: “le soluzioni collaborative come la 3Dexperience stanno portando a una ristrutturazione efficace dell’ufficio tecnico, non solo in base teorica ma soprattutto su base pratica, grazie all’aumento della conoscenza condivisa”.
- Far circolare le informazioni in maniera condivisa, veloce e sicura non solo migliora la qualità dei prodotti ma “facilita il lavoro fra i reparti di Ricerca e Sviluppo riducendo errori e tempi”, come afferma Luca Marchesini, Direttore R&D di CMA Macchine per Caffè – Ryoma, l’azienda trevigiana più grande al mondo che produce macchine di caffè e che fonda la propria filosofia industriale all’avanguardia basata sui principi del lean manufacturing.