A.M.B., System Integrator con sede a Malgrate (LC) attivo dal 2000, è un’azienda specializzata in soluzioni di automazione industriale che si occupa di progettazione elettrica, realizzazione software (PLC, HMI, SCADA e Telegestione) e messa in servizio di quadri di automazione.
Guidato dal titolare Marco Buffoni, un piccolo ma agguerrito team formato da personale altamente specializzato lavora in tutto il mondo realizzando il commissioning di macchine per i più svariati settori di utenza finale.
Di recente, A.M.B. è stata scelta da Maximator Italy, filiale italiana dell’omonimo gruppo tedesco specializzato nei macchinari per la generazione di pressione, destinati a svariati mercati finali: dall’automotive all’Oil&Gas, allo stampaggio delle materie plastiche, fino all’alimentare.
I macchinari Maximator Italy sono utilizzati in particolare per l’esecuzione di test su componenti quali tubi, raccordi, valvole nel rispetto delle specifiche previste, ed è proprio per rispondere a queste esigenze dei clienti che Maximator Italy si è rivolta ad A.M.B. per realizzare un innovativo banco di prova e collaudo completamente automatizzato e interconnesso.
Un supporto da “grandi”
A.M.B. aveva l’esperienza e le competenze giuste: infatti, il system integrator fa parte del programma MIPP – Machine Integrator Partner Program di Schneider Electric, nato per valorizzare e far crescere le realtà più innovative nell’ambito della realizzazione di macchine.”
Entrando nel programma MIPP di Schneider Electric, pur essendo una piccola realtà abbiamo potuto ottenere una specializzazione ed un supporto “da grandi“ spiega Marco Buffoni, Titolare di A.M.B. Questo ha ulteriormente ampliato la nostra capacità di proporre soluzioni altamente innovative, basate su tecnologie che ci permettono da sempre di offrire risposte assolutamente personalizzate alle esigenze dei nostri clienti”.
Collaudo ad alta pressione
L’automazione realizzata da A.M.B. gestisce un banco di collaudo ad alta pressione, destinato alla verifica di tubi flessibili dopo l’assemblaggio e ad effettuare collaudi di accessori, valvole, pompe, filtri e altre componenti sciolte. Il banco consente di impostare, tramite delle ricette, i parametri desiderati per il collaudo del prodotto, che viene testato a pressioni che vanno da 10 a 7.000 bar, ed ottenere al termine del processo un report che attesta e certifica l’esito della prova.
Per via delle alte pressioni raggiunte nell’operatività , la macchina ha un livello di sicurezza Performance Level D è ottenuto anche grazie all’adozione di un sistema Schneider Electric di interblocco programmabile, che evita l’apertura del portellone della macchina a collaudo in corso.
La capacità di garantire tale livello di sicurezza è stato uno dei fattori che ha portato Maximator Italy a scegliere A.M.B.; l’altro fattore chiave è stata la proposta di adottare un approccio di progettazione e realizzazione in linea con i parametri dell’Industry 4.0, al fine di ottenere una macchina con cui sfruttare al meglio i vantaggi dell’interconnessione e anche gli incentivi agli investimenti previsti dal piano governativo.
Grazie alla sua profonda conoscenza delle tecnologie Schneider Electric, A.M.B. ha selezionato i prodotti Industry 4.0 ready disponibili nell’offerta per progettare la macchina – che è stata fisicamente realizzata presso gli stabilimenti Maximator Italy – ed ha sviluppato una soluzione software ad hoc che ha consentito di realizzare un banco di collaudo capace di interconnettersi con la rete aziendale, e che inoltre può essere controllato e gestito da remoto.
In particolare, sono stati utilizzati i PLC Ethernet-Ready M241 di Schneider Electric, configurabili tramite il software dedicato SoMachine; per la sicurezza sono stati adottati prodotti della linea di componenti modulari e integrati Preventa XPSMCM; come interfaccia HMI è stato adottato un modello avanzato di PC industriale Magelis iPC. Ed il tutto è sotto controllo tramite un software di supervisione SCADA interconnesso e tele-assistito.
Report in real time
“Una delle nostre esigenze principali era poter ottenere una macchina che unisse all’assoluta personalizzazione un livello di sicurezza senza precedenti e la possibilità di elaborare dati e reportistica in tempo reale. E in tutto questo ci interessava in particolare poter sfruttare le opportunità del Piano Industria 4.0 per poter presentare al cliente finale una macchina in linea con i requisiti di accesso agli incentivi previsti. Con A.M.B. e le tecnologie connesse Schneider Electric siamo riusciti ad ottenere tutto questo“ spiega Matteo Riva, titolare di Maximator Italy.
La scelta di realizzare una macchina automatizzata e connessa porta diversi vantaggi. Ad esempio, è possibile fare in modo che i dati rilevati nell’esecuzione del collaudo possano essere trasmessi direttamente agli uffici di produzione e amministrativi, che possono utilizzarli per generare il certificato di collaudo e trasformarlo direttamente in una copia digitale in PDF da aggiungere alla documentazione dei prodotti.
Il controllo e la gestione da remoto sono invece funzionalità chiave sia per permettere di offrire i necessari servizi (manutenzione, controlli) a clienti finali che si trovano in tutto il mondo, sia per aumentare ulteriormente la sicurezza di macchine che operano anche a livelli di pressione elevatissimi. Potendo rilevare in tempo reale i parametri chiave e attivare tempestivamente eventuali allarmi, si riduce in modo significativo il rischio di interruzioni di servizio e di incidenti, oltre ad avere la possibilità di impostare una manutenzione preventiva programmata, cosa molto importante per l’efficacia del nostro banco di collaudo.
La collaborazione che fa scuola
La soddisfazione di Maximator Italy per la macchina ottenuta collaborando con A.M.B. è stata tale che oggi l’azienda si serve stabilmente di A.M.B. per la progettazione, lo sviluppo software, la messa in servizio e le esigenze di service dei suoi clienti in tutto il mondo.
Ma non solo: la collaborazione ha prodotto una macchina talmente esemplare per la capacità di coniugare efficienza, sicurezza e vantaggi dell’integrazione fra IT e OT che è stata presentata come caso di studio agli studenti coinvolti nel progetto Accademia Industria 4.0, il programma per l’Alternanza Scuola Lavoro promosso da Schneider Electric.