La manovra di bilancio 2018, approvata dal Consiglio dei Ministri il 16 ottobre, ha confermato la tanto attesa proroga del Piano Industria 4.0, seppur con il nuovo nome di Impresa 4.0.
Al termine della riunione, il ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda ha sottolineato come “La natura delle misure previste, in prevalenza incentivi fiscali e crediti di imposta, consentirà di anticipare e concentrare gli effetti sull'economia reale nel corso del 2018, mentre le uscite di finanza pubblica saranno successive, a partire dal 2019 in linea con gli adempimenti fiscali ed i piani di ammortamento delle imprese”. Questo significa, in pratica, una proroga del Piano a tutto il 2018, con la possibilità di mettere in funzione le macchine acquistate sino al settembre 2019.
Si tratta di più di 10 miliardi di finanziamenti a sostegno delle imprese che investiranno in innovazione, ricerca e formazione negli ambiti e nelle tecnologie che caratterizzano la quarta rivoluzione industriale. Per accrescere la competitività del sistema economico in chiave 4.0 e' stato inoltre istituito il "Fondo per il capitale immateriale, la competitività e la produttività" le cui priorità saranno: finanziare progetti di ricerca e innovazione e favorire il trasferimento dei risultati dei progetti verso il sistema produttivo.
É stato inoltre confermato il sostegno investimenti Pmi (Nuova Sabatini). Infatti per assicurare continuità operativa e qualificare maggiormente gli investimenti in chiave “Industria 4.0.” è prorogata anche la misura di promozione delle piccole e medie imprese nota come “Nuova Sabatini”.
Sin qui le dichiarazioni ufficiali dei ministri, anche se sarà necessario capire i dettagli di tali proroghe e le eventuali variazioni, che verranno rese note solo al momento della diffusione dei documenti ufficiali. In particolare
La manovra di bilancio 2018, approvata dal Consiglio dei Ministri il 16 ottobre, ha confermato la tanto attesa proroga del Piano Industria 4.0, seppur con il nuovo nome di Impresa 4.0.
Al termine della riunione, il ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda ha sottolineato come “La natura delle misure previste, in prevalenza incentivi fiscali e crediti di imposta, consentirà di anticipare e concentrare gli effetti sull'economia reale nel corso del 2018, mentre le uscite di finanza pubblica saranno successive, a partire dal 2019 in linea con gli adempimenti fiscali ed i piani di ammortamento delle imprese”. Questo significa, in pratica, una proroga del Piano a tutto il 2018, con la possibilità di mettere in funzione le macchine acquistate sino al settembre 2019.
Restrizioni per il superammortamento
Sin qui le dichiarazioni ufficiali dei ministri, anche se sarà necessario capire i dettagli di tali proroghe e le eventuali variazioni. In particolare l'aliquota del superammortamento passerà dal 140 al 130%,un valore non confermato, poiché sarà legato ad eventuali ulteriori aggiornamenti. Occorre inoltre sottolineare come verrà ristretto il campo dei beni che potranno godere del superammortamento, con la probabile esclusione anche degli autoveicoli utilizzati come beni strumetatli delle imprese. Dovrebbe invece essere confermato lo sgravio al 140% per i software connessi al Piano Industria 4.0.
Mentre sembra confermata la detrazione al 250% per i beni che possono godere dell'iperammortamento. Anche su una norma tanto importante, però, la politica italiana riesce a creare confusione. A fronte di imprenditori che chiedono certezze, prima di affrontare investimenti significativi, siamo di fronte all'ennesima proroga, peraltro non del tutto chiara…
Una serie di chiarimenti dovrebbero essere forniti il prossimo 25 ottobre nel corso del Convegno Industria 4.0, un evento di approfondimento gratuito che vedrà alternarsi ingegneri ed esperti in ambito legale e fiscale.
La partecipazione al Convegno Industria 4.0 è gratuita.
Per accedere gratuitamente a Smau è possibile utilizzare questo link.