Sul futuro di Industria 4.0 continua a crescere la confusione, alimentata da documenti contrastanti diffusi (o fatti filtrare) dall'attuale Governo.
Solo una settimana fa, infatti, nel DEF 2019 si leggeva “Proroga con riduzione per il 2019 del regime dell'Iper ammortamento (175% + 120% software)”. Questo avrebbe comportato, in pratica, una drastica riduzione del beneficio fiscale, con l'aliquota abbassata dal 250% al 175%.
Una simile notizia aveva suscitato una notevole apprensione tra le aziende del settore, che hanno cercato di accelerare le procedure per ottenere l'interconnessione entro il 31 dicembre e quindi, godere di maggiori vantaggi fiscali.
Si cambia ancora
A sorpresa, invece, il 23 ottobre è stato fatto circolare un nuovo documento, dal titolo “Bozza Legge di Bilancio 2019”, in cui vengono riproposte condizioni del tutto simili a quelle attuali per per Pmi. In pratica un articolo, che al momento non ha nemmeno un numero identificativo, presenta un titolo emblematico: “Proroga e rimodulazione della disciplina di maggiorazione dell’ammortamento (iper ammortamento)”.
L'articolo di Legge si articola, al momento, in sei commi, di difficile lettura a causa dei continui richiami normativi.
In ogni caso viene definita, nel primo comma, la proroga di un ulteriore anno del Piano Industria 4.0 (mentre è scomparso il termine Impresa 4.0). In pratica, quindi, l'iperammortamento sarò applicato alle macchine e alle linee installate entro il 31 dicembre 2019, ma anche per quelle interconnesse entro la fine del 2020, a condizione che sia stato pagato il 20% del valore entro la fine del 2019.
Novità importanti, invece, riguardano la quota dell'iperammortamento, che verrà concesso in percentuale diversa in funzione del valore dell'investimento. Rimane infatti invariata la quota del 250% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro. Si scende invece al 200% nella fascia di investimenti compresi tra 2,5 e10 milioni di euro. Notizie negative, infine, per gli investimenti piùs significativi, con un iperammortamento al 150% nel caso di investimenti compresi tra 10 e 20 milioni, mentre l'agevolazione è cancellata al di sopra dei 20 milioni di euro
In caso di prodotti software, invece, l'agevolazione rimane al 140% indipendentemente dal valore del bene acquisito.
A scanso di equivoci, è importante ricorda che siamo di fronte ad una bozza e, come accaduto nell'ultima settimana, non si tratta ancora di una legge, ma di proposte che potrebbero essere cambiate nelle prossime settimane.