L'affermazione della Quarta Rivoluzione Industriale non può essere limitata ai soli aspetti prettamente tecnici, ma investe anche la sfera sociale, sia in termini di occupazione che di organizzazione del lavoro.
Ne sono convinti i vertici di Confindustria, che hanno varato il documento Responsabilità Sociale per l'Industria 4.0.
Nella premessa del documento stesso si legge che “la crisi ha portato a un cambiamento del ruolo dell’imprenditore: l’impresa è oggi legata ad uno scenario più ampio rispetto al passato: temi come valore condiviso, ruolo degli stakeholder, progetti per le comunità e valori quali integrità, responsabilità, legalità sono entrati a far parte del nostro agire quotidiano”.
Senza dimenticare che, negli ultimi decenni, è cambiato anche lo scenario socio economico. Gli europei rappresentano infatti il 7% della popolazione mondiale, il 25% del PIL e il 50% del welfare. Su 7 miliardi di persone, 5 vivono in condizioni di povertà, la ricchezza è concentrata in pochissime mani, la classe media si è ristretta e impoverita, la ripresa economica è difficile.
Da qui, secondo Confindustria, la necessità di ragionare su un diverso modello di sviluppo diverso: “Ecco perché la responsabilità sociale d’impresa diventa un tema strategico all’interno delle politiche industriali. La RSI – intesa come elemento di innovazione che porta alla condivisione del valore – rappresenta un nuovo fattore di competitività in grado di creare valore per tutti: per l’impresa, per gli stakeholder e per i territori in cui l’impresa opera. Crediamo che la RSI possa diventare un nuovo paradigma economico, un antidoto alla disgregazione sociale, in grado di contribuire a una nuova cultura dell’impresa, innovativa, sostenibile e interconnessa, e non solo grazie alle tecnologie digitali”.
Confindustria, anche in base agli accordi sottoscritti, intende quindi impegnarsi in azioni rivolte in primo luogo alle imprese associate. Dieci gli obiettivi specifici dell'Associzione:
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Alimentare e supportare la sensibilità e la consapevolezza dei problemi sociali e ambientali che hanno maggiore probabilità di impatto sulle imprese italiane, sia in termini di potenziali nuovi spazi di business sia in termini di prevenzione dei possibili rischi.
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Promuovere la considerazione della sostenibilità nei sistemi di governancedelle imprese, quali i Consigli di Amministrazione (ad esempio con iniziative di formazione dei Consiglieri), nei sistemi di remunerazione del top management e nella redazione dei piani strategici.
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Promuovere l’innovazionedei modelli di business e lo sviluppo di strategie aziendali orientate verso i Sustainable Development Goals, anche attraverso la raccolta e la diffusione di best practice.
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Sviluppare programmi di formazione sulla sostenibilità, sulle caratteristiche dell’Agenda 2030 e dei Sustainable Development Goals e partecipare alla definizione di un piano di azione comune.
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Sostenere e promuovere l’adozione di politiche e sistemi di gestione volti ad assicurare l’integrità dei comportamenti e il contrasto alla corruzione, che rappresenta un importante ostacolo alla competizione di mercato e allo sviluppo di un sano sistema produttivo.
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Per proporre e ottenere strumenti di politica economica a favore delle imprese che adottano buone pratiche di RSI attraverso la leva fiscale, per la valorizzazione negli appalti pubblici e nella concessione dei finanziamenti da parte del sistema bancario e creditizio.
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Per orientare le iniziative di sostegno alla ricerca – pubblica e privata – verso soluzioni che diano risposta ai problemi dello sviluppo sostenibile.
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Richiedendo al Governo un impegno costante per sostenere e promuovere il raggiungimento dei Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite attraverso la implementazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e misure coerenti con gli impegni sottoscritti.
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Promuovere lo sviluppo di partnership pubblico-private, e con il terzo settore, attraverso azioni di sensibilizzazione e informazione verso le imprese associate, per favorire l’innovazione e la creazione di valore condiviso
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Incoraggiare le scuole, le Business School e le Università a sviluppare una cultura della sostenibilità come modello di comportamento per le imprese.