A poche ore dalla scadenza dei versamenti previsti per il 16 aprile, il Mimit non ha ancora diffuso i modelli necessari per la nuova comunicazione degli investimenti Industria 4.0 / Transizione 4.0 effettuati a partire dal 1° gennaio 2023. Si tratta di una mancanza che, come anticipato nel nostro articolo “Industria 4.0: Obbligo di comunicazione preventiva” del 30 marzo, di fatto impedisce la fruizione (e quindi la compensazione) di tutti i Crediti d’Imposta legati al Piano Nazionale Transizione 4.0.
Cosa stabilisce il DL
Questa situazione è conseguenza Decreto Legge 29 marzo 2024, n. 39, dal titolo “Misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119 e 119-ter del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, altre misure urgenti in materia fiscale e connesse a eventi eccezionali, nonche’ relative all’amministrazione finanziaria”. Il decreto, che è in subito in vigore, dedica l’intero articolo 6 alle “Misure per il monitoraggio di transizione 4.0”
Il decreto, infatti, stabilisce che: “le imprese sono tenute a comunicare preventivamente, in via telematica, l’ammontare complessivo degli investimenti che si intendono effettuare a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto-legge, la presunta ripartizione negli anni del credito e la relativa fruizione. La comunicazione e’ aggiornata al completamento degli investimenti di cui al primo periodo. La comunicazione telematica di completamento degli investimenti e’ effettuata anche per gli investimenti di cui al primo periodo realizzati a decorrere dal 1° gennaio 2024 e fino al giorno antecedente alla data di entrata in vigore del presente decreto-legge”.
Tali comunicazioni, però, devono essere effettuate sulla base del modello adottato con decreto direttoriale 6 ottobre 2021 del Ministero dello sviluppo economico”. Questo documento, sinora facoltativo, diventa così obbligatorio, e subisce una serie di modifiche: “con apposito decreto direttoriale del Ministero delle imprese e del made in Italy, sono apportate le necessarie modificazioni al decreto 6 ottobre 2021, anche per quel che concerne il contenuto, le modalita’ e i termini di invio delle comunicazioni di cui al presente comma”.
L’allarme ribadito in Senato dai commercialisti
Proprio le “necessarie modificazioni”, però, al momento non sono note e questo impedisce, di fatto, di compensare (o continuare a compensare) i crediti effettivamente maturati dalle aziende.
La situazione rischia di creare difficoltà di liquidità a molte aziende, che pensavano legittimamente di poter limitare i versamenti di martedì 16 aprile. Al punto che persino l’Ordine dei commerciali, nel corso della propria audizione in Senato del 10 aprile hanno evidenziato “le criticità connesse alla preventiva comunicazione dell’utilizzo dei crediti d’imposta investimenti che, in assenza dei provvedimenti attuativi, attualmente inibisce le compensazioni”.
In realtà, occorre evidenziare come alcune interpretazioni (forse eccessivamente ottimistiche) dell’articolo 6, comma 3 del Decreto Legge 29 marzo 2024, n. 39 sembrano aprire alla possibilità di inviare la comunicazione preventiva attraverso i vecchi modelli di comunicazione predisposti dal Mise nel 2021. Tali interpretazioni, però, non sono al momento confermate né dall’Agenzia delle Entrate, né dal Mimit, il che espone le aziende al concreto rischio di sanzioni.
Il tema verrà approfondito dai nostri esperti nel corso del webinar “Transizione 5.0 premia anche i software: come ottenere il 45% di credito d’imposta”. L’appuntamento, in calendario alle 11 del prossimo 18 aprile, si pone proprio l’obiettivo di approfondire queste tematiche, analizzando ed illustrando le procedure burocratiche previste dal nuovo Decreto Legge e dai singoli decreti attuativi.
La partecipazione al webinar “Transizione 5.0 premia anche i software: come ottenere il 45% di credito d’imposta” è gratuita, previa iscrizione.
AGGIORNAMENTO
Smentendo le interpretazioni ottimistiche, l’Agenzia delle Entrate ha confermato, attraverso la Risoluzione 19/E diffusa nella giornata del 12 aprile, che sono sospesi tutti i codici tributo relativi alla fruizione dei crediti d’imposta Industria 4.0 / Transizione 4.0 relativi agli investimenti completati nel 2023 e nel 2024.
L’ufficialità è arrivata con la Risoluzione 19/E, avente per oggetto: “Crediti d’imposta per investimenti “Transizione 4.0” – articolo 6 del decreto-legge 29 marzo 2024, n. 39”, dove si legge: “per i crediti d’imposta in argomento (ovvero relativi a beni strumentali, Ricerca e Sviluppo, Transizione ecologica e Innovazione Tecnologica ndr.) è sospeso l’utilizzo in compensazione mediante modello F24 nei seguenti casi:
• per i codici tributo 6936 e 6937, quando in corrispondenza degli stessi viene indicato
come “anno di riferimento” 2023 o 2024;
• per i codici tributo 6938, 6939 e 6940, quando in corrispondenza degli stessi viene
indicato come “anno di riferimento” 2024.
Ulteriori approfondimenti nel nostro articolo “Transizione 4.0 2023 2024: sospesi i codici tributo“