Il ritardo nella pubblicazione dei Decreti Attuativi del Transizione 5.0 scalda, finalmente, anche il dibattito politico. Nel corso delle interrogazioni a risposta immediata del 21 febbraio, presso il Ministero delle imprese e del made in Italy, i parlamentari Enrico Cappelletti e Giorgia Andreuzza hanno così rivolto domande molto dirette e circostanziate al sottosegretario Massimo Bitonci che, però, non ha fornito risposte e tempi certi.
Quando verrà pubblicato il decreto attuativo?
Enrico Cappelletti – Movimento 5 Stelle, ha ricordato come il ministro Urso avesse annunciato “un importante decreto incentivi”, anticipando che “Il decreto legge sarà varato a gennaio e ad esso seguirà un decreto attuativo che è già pronto. Ad oggi, tuttavia, del decreto di cui si parla non si è vista nessuna traccia e non si conoscono i tempi per l’approvazione in Consiglio dei Ministri”
La risposta di Bitonci:
“Con il via libera della Commissione europea alla modifica del PNRR presentata dall’Italia, lo scorso gennaio è stato ufficializzato il Piano Transizione 5.0, le cui misure agevolative troveranno esecuzione nel decreto-legge PNRR di prossima emanazione. Tale iniziativa è volta a migliorare l’efficienza energetica delle imprese, inserendosi con coerenza nel quadro strategico delineato dal PNRR e agli obiettivi del RepowerEU, che si concentrano sulla transizione digitale e verso fonti di energia più sostenibili. Le principali novità del Piano sono le seguenti: Incentivazione degli investimenti in beni materiali e immateriali per favorire l’efficientamento energetico e integrare la transizione digitale con quella green. Agevolazione degli investimenti in nuovi beni materiali per l’autoproduzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo, escludendo le biomasse e includendo gli impianti di stoccaggio dell’energia.
Sostegno finanziario per la formazione del personale fino al 10 per cento dell’investimento agevolabile, riconoscendo l’importanza delle competenze necessarie per l’utilizzo delle nuove tecnologie. Priorità alla tecnologia europea e nazionale, con una classificazione della prestazione energetica degli impianti fotovoltaici per favorire gli investimenti in tecnologie di prima classe, prevalentemente europee e italiane. Voglio sottolineare tuttavia che gli Uffici competenti del Ministero delle imprese e del made in Italy sono già all’opera per garantire che tale disciplina sia operativa al più presto. A tal proposito sono già in fase di predisposizione i decreti attuativi. Ricordo, infine, che nel primo anno di Governo sono incrementati del 250 per cento i Contratti di Sviluppo e le agevolazioni, determinando un aumento del 487 per cento degli investimenti attivati. L’impegno prioritario di questo Governo resta, dunque, quello di prevedere politiche e iniziative che conducano ad un effettivo rilancio del settore industriale italiano”.
Una risposta che non ha soddisfatto Cappelletti, perché “c’è una distonia tra quanto affermato dal sottosegretario e quanto affermato dal ministro Urso, secondo il quale i decreti attuativi erano pronti già due mesi fa, mentre ora prendiamo atto due mesi dopo che sono in via di preparazione. Ma mi chiedo: ci sono o no le coperture?”
Come saranno agevolati i software?
Ancora più circostanziata la richiesta di Giorgia Andreuzza – Lega, che ha chiesto “se il Governo, in fase attuativa del Piano, intenda ampliare la categoria dei beni immateriali di cui all’allegato B citato in premessa verso prodotti software made in Italy e, contestualmente, inserire nel Piano le attività di reingegnerizzazione dei processi aziendali, procedendo altresì ad una definizione chiara e trasparente dei criteri e delle modalità di certificazione ex ante ed ex post”.
La risposta di Bitonci:
“Le misure agevolative del Piano Transizione 5.0 troveranno esecuzione nel decreto legge Pnrr di prossima emanazione. Il Piano prevede di espandere le categorie dei software inclusi nell’allegato B della legge 232 del 2016. Tra questi ricordo a titolo esemplificativo che sono previsti i software dedicati al monitoraggio nella gestione dei consumi energetici degli impianti destinati all’autoconsumo industriale. Queste iniziative si allineano agli obiettivi del RePower Eu, che si concentrano sulla transizione verso fonti di energia più sostenibili”
“Pertanto, in fase di attuazione, sarà valutata la possibilità di espandere le citate categorie conformemente a quegli obiettivi e alla vigente normativa europea in materia. Inoltre, nella fase di attuazione saranno definiti termini e modalità di accesso al beneficio, con particolare attenzione ai requisiti e alle modalità di presentazione delle certificazioni ex ante ed ex post”.
“E’ essenziale sottolineare che all’interno dei progetti di digitalizzazione previsti dal piano Transizione 5.0, le imprese avranno la possibilità di includere tra le spese agevolabili anche quelle relative alla formazione del personale su temi digitali ed energetici. Le attività di reingegnerizzazione dei processi aziendali orientate alla trasformazione digitale nel contesto 4.0 saranno considerate agevolabili nell’ambito della già vigente disciplina del credito di imposta su ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica. Questo comprende l’innovazione nel contesto 4.0, nell’economia circolare, nel design e nell’ideazione estetica”.
“Informo che sono in corso una serie di incontri per creare una sinergia tra governo centrale e istituzioni regionali, riconoscendo il ruolo fondamentale della transizione 5.0 a favore di una crescita economica equilibrata e sostenibile su tutto il territorio nazionale”.
Per approfondimenti sul tema Transizione 5.0:
TRANSIZIONE 5.0: PUBBLICATO IL DECRETO DEFINITIVO