Il DLRilancio, presentato in serata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha deluso quanti di aspettavano indicazioni concrete sul futuro di Industria 4.0 (o Transizione 4.0). Nel 464 pagine del DL Rilancio, infatti, non si fa nemmeno un cenno al Credito d’Imposta 4.0.
Una delusione resa ancor più cocente dal fatto che nella versione circolata sino a due giorni fa l’articolo 52 era intitolato Transizione Industria 4.0, anche se vuoto e corredato dall’indicazione “(da definire)”. Nella versione definitiva, invece,l’art. 52 è dedicato al “Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa”.
Per ora non mantenute le promesse
Non hanno trovato seguito nemmeno le parole del Ministro Patuanelli che, nel corso Question Time in Senato aveva anticipato un prossimo decreto, in cui il credito d’imposta “verrà garantito, rafforzando Impresa 4.0 e portandola ad un arco temporale di tre anni”. In questo ambito, in particolare, il credito di imposta sarà “legato alle necessarie trasformazioni delle linee produttive legate alla protezione dei lavoratori e degli imprenditori stessi dal Covid. Le imprese dovranno investire per adeguare le linee produttive per garantire il distanziamento e quegli investimenti dovranno essere sostenuti attraverso meccanismi di credito di imposta immediatamente cedibili agli istituti finanziari per creare appunto la liquidità necessaria a fare questi investimenti”.