Da anni si parla di Industria 4.0, ma non possiamo dimenticare che alla base di questa trasformazione digitale si trovano le reti per le comunicazioni industriali. Infrastrutture che, a differenza delle reti utilizzare negli uffici, seguono regole molto più rigide e non possono tollerare ritardi o perdite di dati. Anche per tale ragione, come spiega Giorgio Santandrea – presidente del Consorzio Profibus & Profinet nel webinar Scambiare, condividere e utilizzare i dati nell’era dell’industria 4.X: quale sarà il futuro della comunicazione industriale”, concetti come determinismo e affidabilità sono fondamentali nelle reti alla base di qualunque progetto di Industria 4.0.
Una condizione che, per certi versi, ha rallentato l’impiego di alcuni protocolli in ambito industriale ma che, di contro, ha favorito la nascita di protocolli molto specifici, come omlox, recentemente ratificato a livello internazionale.
Il 5G è adatto al manifatturiero?
Proprio con Santandrea ci siamo confrontati su come tale situazione abbia stimolato la nascita di nuovi progetti e di novità nel mondo della comunicazione industriale. Senza dimenticare che oggi l’industria 4.0 viene ancora implementata con le tecnologie che erano già presenti sul mercato alcuni anni fa. Si tratta di tecnologie che avrebbero svolto un ruolo importante nell’industria 4.0 come l’Edge computing, il TSN, il 5G, mentre altre sono ancora oggi utilizzate solamente a livello sperimentale, senza una vera e propria diffusione sul mercato. Cosa succederà nei prossimi anni, come si evolverà questo scenario? Su questo e su altri temi specifici ci siamo confrontati nel corso del webinar, per capire quale sarà il futuro delle comunicazioni industriali
Un ambito nel quale il Consorzio Profibus & Profinet, con i suoi 73 iscritti solo in Italia, intende continuare a giocare un ruolo di riferimento nella comunicazione industriale grazie all’utilizzo delle tecnologie Profibus, Profinet e IO-Link. L’obiettivo è infatti quello di trovare soluzioni innovative e complete per l’automazione ampliando il più possibile la base consortile così da incrementare la tutela e la rappresentanza di settore.
Un ruolo ulteriormente consolidato dalla presenza, in Italia, di ben tre centri di competenza specializzati nelle tecnologie Profibus, Profinet e IO-Link ed in grado di erogare corsi e rilasciare certificazioni.
Attenti ad omlox
In questo processo di estrema attenzione ai più consolidati ed efficaci protocolli, si inserisce anche nuovo standard omlox, che rappresenta la risposta alle esigenze di localizzazione della produzione moderna. Una produzione sempre più just in time e sempre più flessibile, deve essere supportata dall’eccellenza nella logistica. A fronte della necessità di ridurre le scorte, le aziende deve sapere esattamente dove si trovano sia i prodotti semilavorati sia le materie prime, indipendentemente dal fatto che questi beni siano gestiti dai fornitori o siano già stoccati all’interno del perimetro produttivo. In questo scenario, dove la logistica assume un ruolo determinante, riveste un ruolo fondamentale l’adozione di un protocollo di comunicazione in grado di fornire informazioni relative alla posizione dei singoli beni. Un compito non semplice, come è emerso in più occasioni negli ultimi anni, poiché sono numerose le variabili ed i fattori di disturbo.
Anche di omlox abbiamo parlato con Santandrea e potete riascoltare tutte le sue analisi a questo link.