Come è noto l’art.1, comma 1056, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, prevede che qualora le aziende abbiano provveduto ad assicurarsi un preventivo accettato, ed al versamento entro il 31.12.2021 di un acconto almeno pari al 20% del costo del bene, potranno godere delle percentuali del 2021. Ossia 50% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro e 30% da 2,5 milioni di euro fino a 10 milioni di euro). Ciò qualora la consegna del bene avvenga entro «entro il 30 giugno 2022».
Federmacchine, la federazione delle imprese italiane costruttrici di beni strumentali, per voce delle 12 associazioni di categoria ad essa federate, è stata fortemente determinata nel chiedere al Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti un intervento immediato di modifica dei termini di consegna delle macchine e degli impianti ordinati nel 2021 e collegati ai provvedimenti 4.0 previsti dalla precedente Legge di Bilancio.
Ebbene, l’obiettivo è quello di ottenere che nella conversione in Legge del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228 (cosiddetto milleproroghe), venga inserito un emendamento (il n.3.370 a firma Lupi) che dovrebbe essere approvato con previsione – all’art. 1, comma 1056, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 – della sostituzione delle parole: «ovvero entro il 30 giugno 2022» con le seguenti: «ovvero entro il 31 dicembre 2022».
I macchinari ordinati entro la fine dell’anno scorso godono infatti degli incentivi 4.0 previsti dalla Legge di Bilancio 2021 a patto che siano consegnati entro giugno 2022, una scadenza troppo ravvicinata, considerate le attuali condizioni del contesto, gravato dalla grande difficoltà di reperimento delle materie prime e delle componenti elettroniche.
Nessun aggravio sulle casse dello Stato con l’allungamento di sei mesi del termine di consegna degli impianti ordinati entro fine 2021. Soltanto vantaggi per l’operatività delle aziende e per lo sviluppo del PIL.
La federazione che rappresenta oltre 5.000 imprese, e un comparto che vale 51 miliardi di fatturato e che contribuisce, con 24 miliardi, in modo diretto e determinante al saldo positivo della bilancia commerciale del paese ha chiesto di allungare di sei mesi, da giugno 2022 a dicembre 2022, il termine di consegna degli impianti ordinati entro fine 2021.
Ciò in quanto è del tutto evidente come molte delle aziende produttrici di macchinari rischino seriamente di non riuscire a rispettare i tempi ora stabili e non per propria inefficienza ma per le condizioni del mercato.
D’altra parte, la modifica non comporterebbe alcun aggravio sulle casse dello Stato poiché lo spostamento avviene all’interno dello stesso anno fiscale. Avendo invece benefici immediatamente misurabili sull’intero sistema manifatturiero del paese che sta vivendo una necessaria fase di sviluppo in chiave digitale.
I produttori da un lato, potrebbero essere non in condizione di rispettare i tempi di consegna sottoscritti con le aziende clienti (con conseguenti strascichi legali) e le aziende clienti, dall’altro, si vedrebbero ridotte le percentuali agevolative disponibili con impatto sui conti economici.
Questa modifica che, apparentemente potrebbe sembrare un mero dettaglio burocratico, rappresenta quindi la rimozione di un enorme ostacolo allo svolgimento dell’operatività delle aziende ed allo sviluppo del PIL del Paese, tanto necessario proprio in questo periodo di crescente tensione inflazionistica.
Conferme “ufficiali”
In attesa dell’ufficializzazione della proroga, attesa ad ore, Giorgio Lovecchio, vice capogruppo M5S in commissione Bilancio alla Camera ha annunciato: “Grazie a un emendamento a mia firma approvato oggi al decreto Milleproroghe proroghiamo di sei mesi, fino al 31 dicembre 2022, le aliquote agevolative riferite al 2021 per gli investimenti in beni ordinari rientranti nel programma Transizione 4.0, a patto che gli stessi beni siano stati ordinati entro il 31 dicembre scorso e che sia stato saldato un acconto pari ad almeno il 20% del costo totale”.
“Senza questa proroga – continua – molte imprese avrebbero potuto scontare una quota inferiore dell’investimento realizzato, dato che le agevolazioni per il 2022 sono state ridotte dall’ultima Legge di Bilancio. In particolare il problema si sarebbe verificato per le imprese che, a causa dei problemi internazionali nelle catene di fornitura delle materie prime e delle componenti, non riceveranno i beni entro giugno di quest’anno. Con la modifica diamo respiro a migliaia di imprenditori coraggiosi che stanno investendo nello sviluppo della loro attività”.
AGGIORNAMENTO
La proroga è stata confermata il 21/02/200, leggi l’articolo a questo link.
Maria Chiara Di Carlo
Articolo realizzato con la consulenza del dott. Luigi Lavecchia – per qualsiasi dubbio o approfondimento è possibile contattare il dott. Lavecchia all’indirizzo: studio.lavecchia@gmail.com