Si è tenuto a Catania e online, il 17 marzo, il Sicily Business Forum, il più grande evento di business del Sud Italia organizzato da Plurimpresa. Di seguito condividiamo il commento di Giulia Baccarin, Ceo e Co-founder di Mipu Predictive Hub Società Benefit.
“Oggi sempre più aziende stanno inserendo le intelligenze artificiali nel contesto produttivo e i miglioramenti sono tangibili, misurabili tra il 5 e il 30 per cento di aumento del margine operativo. Ma non basta: con l’IA si immette nuova tecnologia nella fabbrica facendo aumentare la produttività e – contrariamente a quanto si potrebbe pensare – l’ingaggio e la partecipazione di tutta la popolazione. In quest’ottica, l’intelligenza artificiale si rivela una leva importante per lo sviluppo sostenibile: anticipare le problematiche di un determinato macchinario, prevedere il consumo energetico del futuro, gestirne i flussi in maniera efficiente, significa anche abbattere i costi e gli sprechi, limitando l’impatto ambientale del nostro produrre. E significa anche aumentare la flessibilità energetica e dunque le opportunità di progresso”, ha affermato Giulia Baccarin, durante il suo intervento al Sicily Business Forum. “Per Mipu sostenibilità vuol dire valorizzazione dell’esistente. La visione della nostra azienda, che è anche una Società Benefit, è quella di valorizzare i dati che ogni giorno raccogliamo nelle aziende, utilizzandoli per costruire intelligenze artificiali che aiutino per esempio a diagnosticare perché avvengono alcuni fenomeni come il degrado infrastrutturale o a predire i rischi industriali”.
Intervenendo all’interno del panel “PNRR tra potenzialità e criticità” del Sicily Business Forum, la Ceo di Mipu ha individuato nella “passione, perseveranza e creatività, le tre caratteristiche utili per fare buona intelligenza artificiale, non un fine ma un mezzo per migliorare l’esistente”.
Riflettori accesi anche sull’occupazione femminile: “In Italia il 42% delle donne non lavora. Mipu, che vanta nel suo organico circa il 50% di dipendenti donne, ha puntato sulla formazione creando una scuola che insegna in maniera semplice, anche a chi da tempo è fuori dal mondo del lavoro, a utilizzare la scienza dei dati e la digitalizzazione come strumento di lavoro. Credo che le donne con la loro resilienza, visione e competenza siano ideali per questo tipo di disciplina e possano trarne grande soddisfazione”.