Per approfondire l’attuale stato dell’arte, i possibili scenari futuri e le tecnologie presenti sul mercato per le smart factories servono persone competenti, in grado di indicare la via alle piccole e medie imprese che, da sole, costituiscono oltre il 99% delle realtà imprenditoriali, e impiegando, circa, il 79% degli occupati.
Il loro sviluppo è quindi essenziale per garantire crescita economica, innovazione e occupazione. Il Governo, con la Legge di Bilancio 2019 ha varato, infatti, misure che hanno l’obiettivo di favorire la trasformazione digitale in ottica 4.0. In tal senso, gli incentivi sono stati concepiti affinché il tessuto produttivo possa acquisire competenze e dotarsi di strumenti e tecnologie per affrontare, con successo, le sfide poste dalla Quarta Rivoluzione Industriale.
L’Industria Meccanica mostra un trend positivo grazie anche al Piano Impresa 4.0: secondo i dati di Anima, nel 2018 la produzione di tecnologia meccanica ha raggiunto i 48,5 miliardi di euro, con un +2,4% rispetto al 2017. Per il 2019 si prevendono ulteriori incrementi, superando i 49 miliardi di euro (+1,1%). Anche le stime quindi evidenziano un quadro favorevole, per una rivoluzione che vuole diventare di sistema.
A qualcosa da dire, in proposito, Marco Artoli (in foto), Product marketing Manager di LAPP, che per prima cosa parla dello scenario attuale del mercato.
“A mio avviso, osservando i dati presentati dal Ministero dello Sviluppo Economico, pubblicati a luglio 2018, si può notare come tra le 23.700 aziende prese in considerazione nel periodo ottobre 2017 – febbraio 2018, siano quelle di grandi dimensioni ad avere più ampiamente adottato tecnologie abilitanti per l’Industria 4.0. Infatti, sono oltre il 47% le imprese, con oltre 250 dipendenti che hanno deciso di ricorrere alle smart technology, la percentuale scende al 35,5% per le realtà che impiegano tra i 50 e i 249 addetti, fino a passare al 18,4% per le aziende con un numero di collaboratori compreso tra 10 e 49 e all’8,4% per le PMI che occupano meno di 10 persone. Analizzando il mercato, il trend appare invariato anche per i progetti per il biennio 2019-2020. Secondo i dati dell’indagine IDC il 22% delle Grandi imprese e il 23% delle Medie imprese hanno in cantiere o già programmato interventi connessi all’Industria 4.0. Infine, le Piccole imprese mostrano segnali positivi, in quanto il 9% ha in corso o in previsione investimenti per il biennio ed un ulteriore 8% li sta pianificando per il prossimo futuro”.
Le misure governative che accompagneranno la trasformazione digitale delle PMI
I dati rilevati dal Mise evidenziano come tra il 2017 e il 2018, le imprese hanno beneficiato in prevalenza delle seguenti agevolazioni: del Superammortamento e dell’Iperammortamento, (36,8% tra le imprese 4.0 ) del Credito di Imposta per le spese in R&S (17,0%) della nuova Sabatini (19,8%) e dei fondi di garanzia ( 11,3 %).
“In virtù del riscontro positivo degli anni scorsi anche quest’anno – commenta Marco Artoli – è stato confermato l’Iperammortamento per gli investimenti in beni strumentali in ambito 4.0, la cui applicazione sarà nella misura del 170% fino a 2,5 milioni di euro, del 100% tra i +2,5 e i 10 milioni di euro e del 50% tra i +10 e i 20 milioni di euro”.
Importante, in tal senso, risulta anche il Credito di imposta per ricerca e sviluppo che consente un’agevolazione di massimo 10 milioni di euro. L’aliquota è fissata al 50% per la spesa del personale direttamente impiegato nel settore R&D e per i costi sostenuti per la ricerca svolta da atenei, enti equiparati, start-up e PMI innovative. L’aliquota sarà del 25% per i costi del personale per lavoratori autonomi e collaboratori e per le spese di ricerca affidate a soggetti diversi da quelli sopracitati.
Infine, è stato predisposto un rifinanziamento della Nuova Sabatini per 480 milioni di euro per l’acquisto o l’acquisizione in leasing di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali. Ulteriore novità di quest’anno sono gli otto Competence Center, creati attraverso partnership pubblico-privata tra Università, Centri di Ricerca ed Imprese che avranno l’obiettivo di guidare le PMI nell’adozione di tecnologie abilitanti e nella formazione delle risorse, in ambito 4.0.
L’approccio di LAPP per le aziende rispetto al tema Industria 4.0
Nella sua esperienza, LAPP ha rilevato che gli End User si stanno orientando a rinnovare gli impianti, adottare software evoluti per il monitoraggio, così come a investire in automazione e nell’analisi dei dati.
Si parte, infatti, dai macchinari per favorire la trasformazione dei core process delle imprese. Il loro rinnovo o sostituzione ne permette la connessione in rete, il monitoraggio in tempo reale e da remoto e l’abilitazione di una graduale convergenza tra fisico e virtuale.
LAPP ha anche rilevato l’esistenza di fattori che ne frenano l’evoluzione come la conoscenza limitata delle tecnologie disponibili e la necessità di formare adeguatamente il personale qualificato per coglierne appieno le potenzialità.
Quale offerta sul mercato in ottica 4.0?
LAPP, in questo ambito, si posiziona sul mercato puntando sulla consulenza e il supporto su un’ampia gamma di soluzioni per la comunicazione industriale (sistemi bus e Ethernet) e per applicazioni 4.0. In tal senso, tra i sistemi per trasmissione dati spicca ETHERLINE PN (PROFINET) CAT.7 in grado di assicurare performance elevate, grazie ad una velocità di connessione fino a 10 gigabit al secondo, libera da interferenze e da tempi di latenza, a garanzia della massima sicurezza. Impiegati in posa fissa, mobile e per applicazioni speciali, tra cui posa interrata o in condizioni ambientali estreme, risultano ideali anche in caso di spazio ridotto, in virtù del loro diametro contenuto.
La certificazione per reti PROFINET rende i cavi LAPP compatibili con tutti i prodotti sviluppati secondo questo standard di automazione aperto, grazie a cui è possibile integrare apparecchiature di analisi e di processo per comunicazioni real-time, a favore di un’intelligenza distribuita. In aggiunta, un posto d’onore è riservato anche alle altre tecnologie come cavi per trasmissione dati, UNITRONIC, cavi in fibra ottica HITRONIC, connettori fast connect EPIC e switch industriali ETHERLINE ACCESS.
Da qui le conclusioni ancora a cura di Artoli, secondo cui: “Ogni progetto innovativo, in cui i nostri esperti a livello mondiale possono dimostrare il loro valore aggiunto, rappresenta per noi una riserva di conoscenze e di competenze tecniche. Questo ci permette di alimentare una piattaforma aziendale condivisa di soluzioni all’avanguardia per essere sempre più rapidi ed efficienti nel rispondere alle esigenze dei nostri clienti”.