Zerynth, realtà che supporta le aziende nella digitalizzazione dei processi industriali e nello sviluppo di prodotti connessi e innovativi, ha stilato una guida pratica che risponde alle domande più comuni relative al piano Transizione 4.0, focalizzandosi in particolare sui temi del credito d’imposta per i beni materiali 4.0 e non 4.0.
Con la legge di Bilancio collegata al “Piano per la Ripresa dell’Europa” (o “Recovery fund”) approvata il 30 dicembre 2020, infatti, sono stati stanziati oltre 24 miliardi di euro destinati al piano “Transizione 4.0” che, messo a punto dal Ministero dello Sviluppo economico, è di fatto l’erede del piano “Industria 4.0” lanciato nel 2017, successivamente denominato “Impresa 4.0”.
Si tratta di un’occasione importante per tutte quelle aziende italiane che vogliono investire in innovazione (in beni materiali 4.0 e in ricerca e sviluppo).
Zerynth spiega come usare al meglio le agevolazioni
In questo contesto Zerynth, in collaborazione con Value Services, società di consulenza in finanza agevolata, si è messa al lavoro per aiutare gli imprenditori italiani a comprendere come usufruire al meglio delle agevolazioni previste nel piano “Transizione 4.0” per i beni strumentali materiali, riuscendo allo stesso tempo a risparmiare.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Gabriele Montelisciani, CEO di Zerynth: «Vogliamo mostrare come sia possibile in modo semplice, rapido e sicuro digitalizzare la propria azienda, ottenendo un credito d’imposta fino al 50% per investimenti in beni materiali 4.0 fatti nel 2021. Qualsiasi industria può essere trasformata in azienda IoT grazie all’installazione di dispositivi hardware e software. La trasformazione in azienda intelligente consente di accedere a fondi in grado di coprire non solo i costi dei dispositivi installati, ma anche il costo dei macchinari già presenti in azienda sui quali i dispositivi vengono installati. Quindi non solo l’applicazione di sistemi intelligenti può essere fortemente incentivata, ma può coprire parte dei costi di revamping di sistemi già acquistati».
Transizione 4.0: cosa cambia rispetto al piano precedente?
Rispetto ai precedenti piani, Transizione 4.0 presenta delle novità: aumentano, infatti, tutte le aliquote di detrazione previste, aumentano i massimali di spesa coperti dall’incentivo fiscale e soprattutto diminuiscono i tempi di fruizione degli incentivi.
Nel caso dei beni strumentali materiali la fruizione dei crediti è ad esempio ridotta a 3 anni.
Come funziona il credito d’imposta
Negli ultimi anni il credito d’imposta è diventata la misura di finanza agevolata più utilizzata per incentivare gli investimenti delle imprese, anche per quanto riguarda le tematiche di Ricerca e Sviluppo.
Di fatto, le aziende possono usufruire del credito di imposta, ovvero di agevolazioni fiscali tramite compensazione dei debiti di natura contributiva oppure con l’abbassamento della tasse dovute.
Chi può usufruire del credito d’imposta per beni strumentali
Come ricorda Zerynth, a poter usufruire del credito d’imposta per Beni strumentali sono imprese con strutture produttive ubicate in Italia e che abbiano effettuato investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali nel periodo che va dall’1 gennaio 2020 al 30 giugno 2022.
A quali investimenti si applica il credito d’imposta?
Il credito d’imposta per investimenti in Beni Strumentali è applicabile a:
- investimenti aventi a oggetto beni “ordinari”, diversi da quelli 4.0, con credito d’imposta riconosciuto nella misura del 6% del costo nel limite massimo di costi ammissibili fino a 2 milioni di euro;
- beni immateriali 4.0 (fino al 20% per investimenti nel 2021 fino a 1 milione di euro); beni materiali 4.0. In particolare, in quest’ultimo caso, il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti avvenuti nel 2021 per una percentuale pari al 50% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, al 30% per la quota compresa tra 2,5 milioni e 10 milioni, al 10% per la quota compresa tra 10 e 20 milioni. Per gli investimenti relativi al 2022 l’azienda avrà invece diritto a un credito d’imposta del 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni, del 20% per la quota compresa tra 2,5 e 10 milioni, del 10% per la quota compresa tra 10 e 20 milioni di euro.
Quali sono i beni materiali 4.0?
Per rientrare nella categoria beni materiali 4.0 un macchinario deve rispettare 5 requisiti:
- essere controllato da dispositivi computerizzati o programmabili, ossia, per mezzo di CNC (macchina a controllo numerico computerizzato) e/o PLC (controllore logico programmabile, un computer per l’industria specializzato in origine nella gestione o controllo dei processi industriali);
- essere interconnesso ai sistemi informatici di fabbrica;
- essere integrato con il sistema logistico della fabbrica o altre macchine;
- disporre di un’interfaccia semplice ed intuitiva;
- rispondere ai più recenti standard in termini di sicurezza, salute e igiene.
In aggiunta vi sono ulteriori requisiti che la macchina deve avere di cui almeno due presenti:
- sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
- monitoraggio in continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante sensori;
- disporre di un sistema cyberfisico (cioè che integri macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo.
Come usufruire delle agevolazioni per beni strumentali?
È importante conoscere, infine, le modalità con cui è possibile usufruire delle agevolazioni. Zerynth ricorda, infatti, che il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di avvenuta interconnessione dei beni (non dall’acquisto o dall’investimento, quindi, ma dalla messa in funzione secondo gli estremi del paradigma 4.0) in diretta liquidazione con gli F24 mensili.
Le agevolazioni inoltre sono cumulabili con altri finanziamenti (es. regionali, nazionali o europei come i contributi “de minimis”). Infine, rispetto agli investimenti materiali e immateriali 4.0, le aziende devono necessariamente prevedere una perizia tecnica rilasciata da parte di un ingegnere o perito o un attestato di conformità da un ente di certificazione accreditato (obbligatorio sopra ai 300.000 euro).
La soluzione di Zerynth: il pacchetto Get Connected
In questo scenario, Zerynth ha messo a punto una soluzione, il pacchetto Get Connected, che si configura come un bene strumentale 4.0 e permette alle aziende di ottenere un credito d’imposta fino al 50% per gli investimenti fatti nel 2021.
Get Connected di Zerynth è un pacchetto che comprende hardware-software, configurazione dei servizi, Cloud, formazione e supporto: consente alle aziende di evolvere in pochi passi e a costi agevolati trasformando sistemi di produzione esistenti, anche a scarso grado di automatizzazione, in macchine intelligenti, che rispondono ai requisiti di bene 4.0 e abilitano l’azienda alla fruizione delle agevolazioni.
Di fatto, installando semplici componenti hardware e software e con meno di una giornata lavorativa di formazione per il personale dell’azienda, in massimo 2 mesi un’industria, anche a scarso grado di automatizzazione, può essere trasformata in azienda in IoT, chiavi in mano.
Andando nel concreto, ad esempio, un’azienda che installa il pacchetto Get Connected di Zerynth su 3 macchine industriali (idonee al credito d’imposta pari al 50% per gli investimenti effettuati nel corso del 2021) ipotizzando costi di acquisto di 30.000 euro ciascuna e del pacchetto di circa 3.600 euro a macchinario, matura con l’approvazione del bilancio un credito di imposta totale di 50.400 euro a fronte di un investimento totale di 100.800 euro.
In altre parole, grazie ad un investimento a partire da 3.600 euro a macchina, Zerynth permette di migliorare le funzionalità dei macchinari stessi ed abilita i propri clienti a ricevere un credito d’imposta di oltre 50.000 euro.
La guida completa può essere scaricata QUI