Lo scorso 2 marzo, con la pubblicazione del Decreto Legge 19/2024, è stato varato ufficialmente il Piano Nazionale Transizione 5.0. Una serie di agevolazioni, erogate con la modalità dei Crediti d’Imposta, per premiare le aziende che investono in soluzioni finalizzate al risparmio energetico. Un risparmio che può essere ottenuto adottando macchine più efficienti, ma anche monitorando e gestendo i consumi energetici in funzione della produzione reale. Da qui la scelta di inserire nell’agevolazione, oltre ai beni già considerati da Industria 4.0, anche “i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme” di monitoraggio e efficientamento energetico.
Una svolta significativa, della quale abbiamo parlato con Alberto Cantalù – Business Owner TS Manufacturing di TeamSystem e che viene approfondita anche in un white paper dedicato, anche in virtù degli ulteriori dettagli introdotti dai decreti attuativi e delle FAQ firmate dal MIMIT e dal GSE
TeamSystem è stata una delle aziende pioniere nella digitalizzazione dei processi industriali. Come state affrontando le sfide di Transizione 5.0?
Transizione 5.0 ha introdotto, rispetto a Transizione 4.0, il monitoraggio dei consumi al fine del risparmio energetico. I nostri tool per l’interconnessione delle macchine già prima del 2017 potevano acquisire dati sui consumi energetici delle macchine e correlarli con i dati di produzione. Quindi alcune aziende clienti già da anni utilizzano questi moduli, mentre altre non ne avevano sfruttato i vantaggi. Inoltre, grazie all’esperienza maturata, ottimizziamo continuamente le funzionalità di queste piattaforme software, permettendo ai nostri clienti di migliorare efficienza, efficacia e qualità. Quindi noi, ed i nostri clienti, siamo già pronti per Transizione 5.0. Decreti e linee guida hanno infatti confermato la correttezza dele nostre scelte.
Questi software possono essere applicati solo alle nuove macchine di produzione?
Queste opportunità di risparmio e monitoraggio valgono per tutte le macchine installate in un’azienda, ma anche per tutti i consumi energetici. I nostri moduli software permettono infatti di interconnettere tutte le macchine presenti oltre a quelle di produzione: dalla climatizzazione alla fornitura di aria compressa, dalla generazione di energia alle movimentazioni interne, oltre all’energia autoprodotta. Il tutto attraverso un’unica piattaforma che permette la raccolta, ma soprattutto la gestione dei consumi e la loro ottimizzazione, così come il bilancio energetico ed il controllo della corretta fatturazione da parte del fornitore. L’energia è impiegata per qualunque processo ed ottimizzarne l’impiego permette enormi risparmi, per i quali l’incentivo di Transizione 5.0 può rappresentare un ulteriore stimolo.
Proprio la normativa prevista da Transizione 5.0 richiede certificazioni ex-ante ed ex-post. Come si inseriscono i vostri software in questo processo?
Grazie alla lunga esperienza, maturata in diversi ambiti, attraverso la nostra piattaforma software è possibile raccogliere ed analizzare i dati dei consumi energetici e metterli in relazione diretta con la produzione e le fatture del fornitore. Una quadratura che si rivela abilitante proprio in fase di certificazione, così come lo è nella creazione di report personalizzati e sempre disponibili. Tutto questo è possibile anche perché affianchiamo i clienti e siamo tra i pochissimi ad offrire una piattaforma completa e integrata per quanto riguarda consumi, produzione, gestione e fatturazione. Questo significa che, oltre ad accedere ai vantaggi di Transizione 5.0, unendo contabilità analitica ed industriale, i costi energetici vengono allocati sulle singole produzioni, permettendo di capire i costi reali. Con un’unica piattaforma, inoltre, le PMI italiane dispongono di un’analisi che, in passato, potevano realizzare solo le grandi aziende in possesso di specialisti di settore.
Ma, con la vostra piattaforma, disporre di una simile analisi è davvero così facile?
Chi utilizza già i nostri prodotti per soddisfare i requisiti di interconnessione e integrazione, richiesti da Industria 4.0, spesso non deve far altro che integrare un nuovo modulo o sfruttare quello che ha già installato ma non ha mai utilizzato a pieno. Con le soluzioni in Cloud, inoltre, tutto questo è ancora più semplice. I tool, quindi, sono già disponibili ed integrati. E’ sufficiente personalizzarli e customizzarli in base alle esigenze specifiche o alle norme previste dai decreti attuativi.
L’introduzione di un nuovo software, però, non è mai un’operazione indolore per un’azienda. Come concludere il tutto in tempi rapidi?
Rispetto al passato, oggi abbiamo tool, per la migrazione dei dati che semplificano il passaggio tra le diverse piattaforme di gestione. Anche i progetti più complessi, infatti, vengono conclusi in meno di 18 mesi. Inoltre, con l’avvento di Industria 4.0, molte macchine dispongono già di moduli, integrati nel PLC o negli iPC, per la raccolta dei dati relativi ai consumi. Sul mercato sono comparse macchine con il bollino “5.0 ready”, ovvero equipaggiate con soluzioni per la rilevazione dei consumi. Per le macchine già sul mercato, invece, spesso bastano apparecchiature di rilevazione applicate sulle linee elettriche, senza nemmeno la necessità di interrompere la produzione. In ogni caso, noi abbiamo certificato una rete di partener e System Integrator qualificati per svolgere questi compiti, poiché siamo focalizzati solo sui software.
E come vengono formati i vostri partner?
Abbiamo un calendario formativo ricco e completo. Per cui ogni partner sceglie i tool su cui formarsi, acquisendo la certificazione di una specifica soluzione. In ogni caso, i nostri esperti li affiancano sui primi progetti. Questo perché i System Integrator rappresentano un tassello fondamentale per la nostra strategia aziendale. Anche per tale ragione proponiamo persino corsi di Project Management, con l’obiettivo di prepararli a seguire al meglio anche i processi più articolati.
Quindi le piattaforme sono pronte, i System Integrator anche. Ma il mercato?
Io vengo da 22 anni di direzione produzione. Già nel 2000 ho seguito progetti di ottimizzazione energetica, perché abbiamo capito che, per ridurre i consumi, occorreva partire dall’analisi dei dati. Di contro è vero che, mentre noi parliamo di Transizione 5.0, molte aziende italiane sono rimaste alla mentalità 3.0, dove l’automazione viene utilizzata solo per avere macchine più veloci, ma non sempre più efficienti. Spero che Transizione 5.0 sia uno stimolo ancora superiore a Industria 4.0. Non possiamo però nascondere che sta portando una maggiore complessità burocratica per le PMI italiane. Ma quando le aziende vedranno i benefici, in termini economici e competitivi, saranno pronte a investire in questa direzione. Una direzione già scelta dalle grandi aziende che, per certi versi, la “imporranno” anche alle proprie supply chain. Dal lato nostro, anche per aiutare le PMI italiane a districarsi nella corretta valutazione dei risparmi energetici introdotti dai nuovi software, abbiamo realizzato un white paper che può essere scaricato a questo link.
Scarica il white paper gratuito “I software accedono a Transizione 5.0?”