E’ finalmente stato firmato il Decreto attuativo definitivo, grazie al quale, nei prossimi giorni, sarà possibile attivare le pratiche per accedere ai benefici fiscali del Piano Nazionale Transizione 5.0. Dopo l’approvazione della Corte dei Conti, che ha recepito alcune modifiche e integrazione, chieste anche dagli Ordini professionali, il documento sta infatti per essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.
In realtà per poter inviare le domande, sarà necessario attendere la pubblicazione delle regole operative e l’attivazione della piattaforma informatica allestita presso il GSE che, però, dovrebbero già essere pronte, come ha affermato ieri Marco Calabrò, come abbiamo riportato nel nostro articolo.
Calabrò, ancor prima dell’ufficialità del documento approvato dalla Corte dei Conti ha infatti fornito una serie di chiarimenti e di indicazioni, anche a completamento di quanto sinora noto attraverso la bozza del Decreto Attuativo in discussione. Lo stesso Calabrò, inoltre, ha rassicurato sul completamento del piattaforma GSE, uno strumento che suscita non poche apprensioni, anche alla luce delle problematiche evidenziate con le comunicazioni preventive e consuntive del Credito 4.0.
Stante che la piattaforma GSE sia pronta (e auspichiamo funzionante), Calabrò ha ricordato come il Piano Transizione 5.0 non preveda distinzioni in termini di settori, area geografica o dimensione aziendale. Caratteristiche che rendono Transizione 5.0 cumulabile con altre agevolazioni (escluse Industria 4.0, ZES e ZLS) in quanto non costituisce un aiuto di stato.
Rimangono invece i vincoli dettati dall’esigenza di non arrecare un danno significativo all’ambiente. Un aspetto sul quale, però, lo stesso Calabrò è apparso vago. Poiché, come ha spiegato, sono ancora in corso una serie di trattative a livello comunitario e l’Italia auspica di ottenere ulteriori deroghe. In particolare, complice l’attività di mediazione, è stato possibile ammettere i settori che utilizzano combustibili fossili, anche se per un uso temporaneo e inevitabile, in attesa della successiva decarbonizzazione. Una deroga necessaria per non escludere la quasi totalità della macchine agricole.
Cosa cambia dopo l’ok della Corte dei Conti
Inoltre saranno agevolabili anche imprese le energivore che, in caso di impatto diretto sulle emissioni di Co2, dovranno comunque rispettare nei parametri di riferimento dei singoli settori.
Attenzione, infine, alla clausole di esclusione di tipo amministrativo. Come per Industria 4.0, saranno escluse le aziende in stato di crisi o soggette a restrizioni normative. E’ invece importante sottolineare come il rispetto delle direttive sulla sicurezza del lavoro ed il pagamento dei contributi dovranno essere confermati per cinque anni, pena la revoca del beneficio.
Il testo integrale del Decreto_attuativo_Transizione_5.0_signed, firmato dai Ministri Urso e Giorgetti è comunque stato diffuso e contiene alcune interessanti novità e precisazioni, che analizziamo in una serie di articoli di approfondimento che potete trovare ai seguenti link.
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