Al 2% la disponibilità del contributo previsto per i beni strumentali con la Nuova Sabatini, con un importo ancora disponibile di € 99.441.740, secondo il più recente aggiornamento del 14 giugno 2024. Lo comunica il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Un importante contributo green per le imprese dei settori agricoli e della pesca e acqua coltura, con maggiorazione di contributo green se l’impresa è in possesso di certificazioni ambientali di prodotto così come ricomprese nell’allegato 6/C della Circolare 410823 del 6 dicembre 2022 modificata dalla nuova Circolare direttoriale 3 luglio 2023 n.28277.
L’agevolazione sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
La misura “Beni strumentali” (“Nuova Sabatini) messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy persegue l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.
Le agevolazioni della misura “Beni Strumentali”
L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing) e il finanziamento può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” (istituito dall’art.2, comma 100, lettera a, della legge n.662/96 fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso. Quest’ultimo deve essere di durata non superiore a 5 anni, di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro e interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
L’ammontare del contributo è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento.
Ad un tasso di interesse annuo pari al:
- 2,75% per gli investimenti ordinari;
- 3,575 per gli investimenti 4.0;
- 3,57 per gli investimenti green (in relazione a domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023).
Un discorso a parte meritano i Beni 4.0.
I beni materiali e immateriali rientranti tra gli investimenti c.d.”industria 4.0” possono beneficiare del contributo maggiorato del 30% previsto della legge 232 dell’11 dicembre 2016 (legge di bilancio 2017) e sono individuati all’interno degli allegati 6/A e 6/B alla circolare 15 febbraio 2017 n.14036.
Alla luce delle novità introdotte dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017 n.205 (legge di bilancio 2018) con circolare n.269210 del 3 agosto 2018 si è provveduto ad adeguare l’elenco dei beni immateriali (allegato 6/B) in relazione ai quali può essere riconosciuta la misura massima del contributo.
I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, ossia a spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, BII.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, come declamati nel principio contabile n.16 dell’OIC(Organismo italiano di contabilità) a software e tecnologie digitali.
Gli investimenti devono soddisfare due requisiti:
- Autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfino tale requisito;
- Correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa.
Domande e dubbi sulla Nuova Sabatini?
Chiarimenti circa le caratteristiche tecniche e la riconducibilità dei beni per i quali si intende fruire del beneficio sono rinvenibili nelle linee guida tecniche contenute nella parte terza della Circolare Mise -Agenzia delle Entrate del 30 marzo 2017, n.4/E.
Esclusivamente in merito alla riconducibilità dei beni tra quelli elencati è possibile acquisire autonomamente il parere tecnico da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy con richiesta di parere all’indirizzo di posta certificata (PEC) della Direzione Generale per la politica industriale, l’innovazione e le PMI: dgpiipmi.dg@pec.mise.gov.it.
Per chiarimenti invece particolarmente chiari ed immediatamente esplicativi circa tutte le possibili ipotesi e diverse esigenze sarà sempre possibile rivolgersi a studio.lavecchia@gmail.com.
Con l’esperienza e la competenza di validi professionisti e soprattutto con la velocità che consentirà di cogliere il 2% di disponibilità del contributo pari a 99.441.740 potranno dunque aprirsi, ancora, interessanti prospettive. Sia relativamente ai beni strumentali e sia inerentemente ai Beni 4.0.!
Maria Chiara Di Carlo