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    Approfondimenti

    Dal Mimit 350 milioni per i Centri di trasferimento tecnologico

    Di Massimiliano Cassinelli17/02/2023Lettura 3 Min
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    Il Ministro Urso ha firmato il Decreto che stanzia 350 milioni per i Centri di trasferimento tecnologico. Intanto gli investimenti sono delle aziende sono fermi in attesa di chiarimenti sul futuro del Piano Transizione 4.0

    Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha firmato il decreto ministeriale che finanzia con 350 milioni i centri di trasferimento tecnologico nel nostro Paese. La misura, prevista dal PNRR alla missione 4, serve al potenziamento e all’estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria così da incoraggiare l’erogazione alle imprese, nonché alle pubbliche amministrazioni, di servizi tecnologici avanzati e innovativi focalizzati su tecnologie e specializzazioni produttive di eccellenza.

    “Con questa misura, in linea con gli impegni del PNRR, diamo forza ai Centri di Trasferimento Tecnologico strutture indispensabili per sostenere i processi di innovazione delle imprese italiane, ancora più importanti per la duplice transizione green e digitale”.

    I Centri sono una rete diffusa in tutta la Penisola con 50 poli che rendono le tecnologie avanzate strumenti fruibili per le aziende a cui offrono anche percorsi di riqualificazione delle competenze.

    Il provvedimento stanzia la somma complessiva di 350 milioni di euro. In particolare, 113,4 milioni di euro sono destinati al rifinanziamento degli 8 centri di competenza ad alta specializzazione; 33,6 milioni di euro sono per il cofinanziamento dei 13 Poli europei di innovazione digitale (EDIH) selezionati a valle della gara europea Digital Europe; infine una quota pari a circa 114,5 milioni di euro è destinata a finanziare i 24 Poli europei di innovazione digitale che hanno ricevuto il “Seal of Excellence” dalla Commissione Europea.

    Con l’obiettivo di avviare un processo di riorganizzazione e razionalizzazione del sistema del trasferimento tecnologico italiano, il decreto istituisce anche una Cabina di regia che avrà il compito di promuovere il coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti.

    Cosa prevede il decreto

    Il decreto ministeriale 16 febbraio 2023, in corso di registrazione alla Corte dei Conti, rifinanzia le attività degli otto centri, fino a tutto il 2025, con uno stanziamento pari a 113, 4 milioni di euro a valere sulle risorse messe a disposizione per l’investimento del PNRR “Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria” (Missione 4 componente 2 Investimento 2.3). Inoltre il decreto istituisce anche la Cabina di regia che avrà il compito di monitorare l’attuazione dell’attività e di promuovere il coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti.

     

     

    Il Governo ha dimenticato le aziende?

    Si tratta di un incentivo significativo per i Centri di trasferimento tecnologico, che rivestono un ruolo importante nella digitalizzazione dell’Industria italiana. Ma stupisce che, il Governo continui a ignorare le richieste delle aziende, che sollecitano una ridefinizione del Credito d’Imposta 4.0, che dal 2023 è sceso al 20%. Questo anche in considerazione del fatto che gli incentivi riconosciuti ai Centri di trasferimento tecnologico rischiano spesso di non portare benefici concreti alle aziende che, i questa fase, hanno la necessità di investire sull’innovazione per essere davvero competitive.

    La dimostrazione di questa distrazione è la confusione venutasi a creare intorno alla data di consegna del beni 4.0 prenotati nel corso del 2022. Una situazione di incertezza, tra conferme e smentite, che genera incertezza nelle aziende chiamate invece ad investire per essere competitive su mercati nazionali ed internazionali. al punto che lo Bonomi, presidente di Confindustria, già lo scorso settembre davanti al Papa aveva ripetuto: “: “Industria 4.0 era ed è – se la ripristiniamo integralmente e, anzi, la potenziamo rendendola incentivo strutturale e non a tempo – la via maestra da seguire per realizzare al meglio queste sfide”.

     

     

    Bonomi Centri di trasferimento tecnologico finanziamenti Governo
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