Secondo Atos Italia e The European House – Ambrosetti, il Digital Twin è anche in grado di abbattere i costi ambientali.
A dirlo sono i risultati della ricerca “Digital Twins for the Twin Transitions” secondo cui, un utilizzo sistemico dei Gemelli Digitali, nei diversi settori produttivi e campi di applicazione tecnologici, porterebbe a un incremento strutturale del PIL italiano di 12 miliardi di Euro (+0,7%), grazie anche a un aumento della produttività del settore manifatturiero del +4,5%, e a una diminuzione delle emissioni da gas serra di 30 milioni di tonnellate di CO2 (il -7,3% di emissioni CO2 in Italia rispetto al 2021 e il 23% del totale di emissioni che l’Italia deve abbattere entro il 2030), oltre che a un taglio dei costi della bolletta energetica nazionale tra il 16% e il 33%.
Abbattere i costi ambientali e non solo quelli
Quelle citate sono conseguenze dirette e indirette di una applicazione strutturale di modelli predittivi migliorativi delle attuali attività economiche, sociali, industriali. La ricerca è nata anche grazie al contributo delle principali aziende e istituzioni italiane e ha preso in considerazione gli impatti di oltre 60 casi d’uso già consolidati di Digital Twin, quindi del loro attuale utilizzo nel settore produttivo e nelle funzioni aziendali, nello smart building e smart home, nelle reti e nell’ambito della ricerca e sviluppo, elaborando le informazioni di oltre 130.000 dati di bilancio e 4 milioni di data point.
Come sottolineato da Giuseppe Di Franco, Presidente e Amministratore Delegato di Atos Italia: «Come ha efficacemente dimostrato la ricerca, l’Italia si trova oggi in possesso di un importante know-how nell’ambito del Digital Twin ma, al contempo, non è in grado di sfruttare che una piccola parte delle sue potenzialità, sia in termini di valore aggiunto che in termini di benefici ambientali. In tutti i contesti territoriali in cui siamo presenti come Atos Italia, siamo fortemente impegnati nella diffusione di questa tecnologia. Un incredibile acceleratore di produttività e di innovazione che può significativamente rafforzare i sistemi economici italiani ed europei, senza considerare le potenzialità – ancora in buona parte prospettiche – sugli ambiti di applicazione pubblica, come smart cities, sanità e cultura».
Come proseguito da Valerio De Molli, Managing Partner e CEO, The European House – Ambrosetti: «Il Digital Twin è una tecnologia strategica per la competitività presente e futura del Paese. L’impatto del Digital Twin sarà infatti travolgente e su diverse direttrici: produttività, sostenibilità ed innovazione. Il modello quantitativo di impatto che abbiamo sviluppato stima che i Digital Twin possano portare ad un aumento del valore aggiunto manifatturiero del Paese del 4,5%, pari a 12 miliardi di Euro. Inoltre, il Digital Twin avrà anche impatti importanti sulla decarbonizzazione dell’Italia, portando ad una riduzione del 7% delle emissioni del Paese rispetto ai valori del 2021: il valore di tutte le emissioni agricole del nostro Paese».
Secondo Giuliano Noci, Full Professor of Strategy and Marketing e Prorettore per la Cina del Politecnico di Milano e Advisory Scientifico del progetto: «L’evoluzione in atto sul fronte delle tecnologie digitali e, in particolare, il progressivo affermarsi del paradigma del Digital Twin determinano un duplice impatto sul sistema delle imprese: sul fronte strategico, si aprono nuovi modelli di business ed opportunità fondate su una prospettiva di servitizzazione; in ambito manageriale, si modificano in misura profonda, tra gli altri, i processi di sviluppo dell’innovazione e i processi decisionali. In questo quadro, il Digital Twin rappresenta pertanto una leva di grande trasformazione della catena del valore e, in quanto totale, deve essere appannaggio del top management».