Grazie allo sviluppo di soluzioni digitali sempre più avanzate in grado di influenzare l’intera filiera dell’uso dell’energia, la “Digital Energy” si sta caratterizzando come uno dei più importanti trend in grado di favorire l’evoluzione in chiave innovativa dell’impresa, dall’acquisto al suo utilizzo nei processi produttivi. Soluzioni che, secondo il nuovo Digital Energy Report dell’Energy and Strategy Group del Politecnico di Milano, sono sempre più legate ad “architetture distribuite ed aperte con funzioni di elaborazioni che dall’essere “a bordo macchina” diventano sempre più nel cloud, elaborate con gli strumenti di (big) data analytics”.
Il nodo dell’elaborazione dei dati in ottica di energy intelligence permette di giungere alla creazione di sistemi in grado di stabilire in maniera semplice ed efficace le azioni di efficientamento, per raggiungere il consumo ottimale per ogni singola realtà aziendale. Questo consente quindi una migliore gestione dell’energia e dei costi ad essa associati, permettendo alle imprese risparmi molto importanti. Sempre secondo il Report sulla Digital Energy del Politecnico di Milano, il ritorno sull’investimento delle soluzioni di digital energy è estremamente interessante per le aziende: si parla infatti -a seconda della realtà aziendale e dalla tipologia di intervento effettuato- di un periodo di ritorno sull’investimento che spazia da 1,5 anni a circa 3 anni.
Paolo Benfenati, Amministratore Delegato di Seaside, ESCo certificata che ha sviluppato una soluzione evoluta di Energy Intelligence come SaveMixer, sottolinea: “la digital energy rappresenta oggi l’ultima frontiera degli interventi in efficienza energetica, che va nella direzione di una decisa integrazione tra efficienza e industria 4.0. Un ambito in cui le capacità di analisi avanzate possono fare la differenza”.
Tali soluzioni sono inoltre inserite nel Piano Industria 4.0., che prevede la possibilità di superammortamento al 140% per acquisti e locazione di beni strumentali nuovi e l’iperammortamento al 250% per acquisti di beni strumentali nuovi ad alto contenuto tecnologico. Benefici che si aggiungono ai risparmi in termini di efficienza energetica, che quindi si traduce in minore quantità di energia acquistata, e che si associano anche ad una migliore gestione degli impianti: “le soluzioni quali SaveMixer consentono di effettuare anche attività di manutenzione preventiva degli impianti di produzione, un nuovo processo di efficienza reso possibile dall’analisi dei consumi energetici comparati a modelli di comportamento “ottimali” e ad altri dati che provengono dalla gestione della produzione. Grazie ad algoritmi evoluti di Machine Learning è possibile modellare un set di indicatori per tenere sotto osservazione fattori caratteristici dell’azienda come le performance, la qualità e la disponibilità degli impianti che, unitamente alla dimensione energetica, diventano il vero valore aggiunto di una trasformazione digitale in area industriale” conclude Benfenati.